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Rifiuti, Calesso: "Il problema è la bolletta che paghiamo già"

Tariffa rifiuti, Luigi Calesso (Un'Altra Treviso): il problema non è l’aumento ma la bolletta troppo alta che paghiamo già

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

L’assessore Zugno spiega che l’amministrazione è tenuta a seguire la nuova norma statale che prevede l’aumento della tariffa per l’asporto dei rifiuti di 30 centesimi per ogni metro quadrato di edificio e che l’incremento è quello minimo, visto che quello massimo sarebbe di 40 centesimi.

La bontà d’animo dell’amministrazione non può che colpirci ma non dimentichiamo che il problema vero è costituito dalla attuale bolletta de rifiuti, quella che paghiamo già e che è di gran lunga più elevata di quella che attualmente pagano i cittadini dei comuni del resto della provincia di Treviso.

Da anni documentiamo senza timore di essere smentiti che in città la tariffa è superiore almeno del 20% (se non del 25-30%) a quella dei comuni serviti dai Consorzi Treviso 2 e Treviso 3.

L’unica soluzione per risolvere questo problema è il passaggio alla raccolta “porta a porta”, annunciata per il prossimo anno (arriva con 10 anni di ritardo):  è una vera e propria scelta politica che configge con compiute in questi anni da Comune e Trevisoservizi, che hanno investito in mezzi ed impianti finalizzati alla raccolta tramite cassonetti. Gli investimenti, tra l’altro, sono stati generosamente finanziati dall’amministrazione comunale che nel corso degli anni ha ripetutamente ricapitalizzato Trevisoservizi la quale, in caso contrario, non sarebbe sopravvissuta a lungo.

Per migliorare il servizio è necessario da anni proprio che accada quello che è stato deciso solo in questi ultimi mesi: che sparisca Trevisoservizi, società che gestisce un bacino d’utenza troppo piccolo per essere veramente efficiente sul piano economico, mentre Treviso entra nel consorzio di comuni per lo smaltimento dei rifiuti. I consorzi presenti nella nostra provincia, tra l’altro, sono notoriamente ai primi posti a livello nazionale per la raccolta di materiali riciclabili e per la riduzione dei rifiuti indifferenziati.

I costi di questo ritardo di 10 anni lo hanno pagato i cittadini con le bollette ben superiori a quelle pagate dai  Comuni limitrofi che sono già da anni associati nei consorzi.

La ridotta e cattiva differenziazione dei rifiuti inseriti nei cassonetti (o abbandonati nelle “piazzole ecologiche”) rappresenta, inoltre, un costo per l’ambiente perché riduce la quantità di rifiuti riutilizzabili  e riciclabili.

L’eliminazione dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti in città è, inoltre,  l’unico modo per porre fine al ‘turismo delle scoasse’ dei residenti in altri comuni che scaricano l’immondizia appunto nei cassonetti del capoluogo.

Il “porta a porta”, infine, permette di far pagare a ciascun nucleo familiare una bolletta parametrata sulla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto consentendo di ridurre la bolletta e di diminuire la mole della spazzatura con benefici sia per le tasche dei cittadini che per l’ambiente.

In questi anni Treviso Servizi (mentre continuava a sostenere l’insostituibilità della raccolta tramite i cassonetti) ha attuato una serie di iniziative: dalla raccolta differenziata “spinta” nelle scuole all’invio nelle case dei trevisani di decine di migliaia di inutili opuscoli sulla differenziazione dei rifiuti, alla nascita degli “ecovigili” destinati a controllare il corretto utilizzo dei cassonetti (“ecovigili” che, peraltro, hanno avuto lo stesso destino delle “ronde padane”, se ne è parlato molto più di quanto poi si siano visti). Si è trattato di iniziative destinate unicamente a fungere da “specchietto per le allodole” per distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dai due veri problemi: il passaggio al “porta a porta” e l’inefficienza strutturale di Treviso Servizi che hanno comportato molti costi per i cittadini e per l’ambiente di quelli che possono essere stati i benefici delle iniziative stesse.

La bolletta maggiore dei rifiuti per il prossimo anno, quindi, sarà solo in minima parte responsabilità del governo Monti: per la maggior parte il suo peso sarà ancora dovuto al ritardo con cui l’amministrazione cittadina ha deciso di fra entrare la nostra città in un consorzio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ed al decennale ritardo nell’avvio del “porta a porta”.

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