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Park della Vittoria, Pd all'attacco: «Rischia di provocare dissesti ai palazzi circostanti»

Molto partecipato l'incontro che si è svolto giovedì sera all'auditorium del museo di Santa Caterina con i partiti delle minoranze al Trecento che continuano a combattere per fermare l'opera. L'analisi di Giovanni Negro, ex consigliere comunale e presidente della commissione urbanistica

«Se è vero che molte città hanno parcheggi interrati, bisogna chiedersi quante di queste hanno una falda pressoché superficiale, come Treviso. Infatti non è facile assicurare la tenuta dell’acqua che preme sul perimetro della costruzione. Le carenze di tenuta causano un abbassamento della falda nei dintorni, con possibili dissesti dei fabbricati circostanti»: è solo una delle considerazione, certamente la più inquietante, tra quelle esposte nella serata di giovedì da Giovanni Negro, ex consigliere comunale e presidente della commissione urbanistica, relatore dell'’assemblea pubblica, organizzata dal Partito Democratico e che si è svolta nell'auditorium del museo di Santa Caterina, sul tema del park interrato di Piazza della Vittoria. Negro ha parlato chiaro, con dati e documentazione alla mano: «questo parcheggio non s’ha da fare». L’intervento ha toccato tre punti fondamentali: le criticità del progetto, l’aspetto economico e le proposte alternative.

Com'è la situazione attuale dei parcheggi in città?

Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Treviso dice che servono parcheggi nella zona nord della città. Il Park Pattinodromo infatti è sempre pieno e all’ex Foro Boario, ex Telecom, - peraltro non facilmente raggiungibile da Nord - nei giorni di mercato di martedì e sabato non si trova posto. Il Park Vittoria voluto dalla Giunta Conte dovrebbe servire gli arrivi da Sud-Terraglio. Nel quadrante Sud di Treviso, il parcheggio Metro Park a fianco della Stazione ferroviaria, nei momenti di massimo afflusso - ore 16.00 del sabato -, ha almeno 180 posti liberi, a condizione però di fare 300 metri a piedi per raggiungere la Stazione. Nei sette livelli del Dal Negro, a partire dal terzo, si trovano molti posti liberi. Il Miani, che tra l’altro è del Comune, ha 447 posti ed è sempre desolatamente vuoto. Al Valigione (Appiani) si trova posto senza difficoltà.

Quale sarà l'impatto sulla falda e sulle abitazioni circostanti?

La costruzione, del Park interrato da 430 posti in Piazza Vittoria, voluta dall’Amministrazione Conte, comporta alcune criticità. Se è vero che molte città hanno parcheggi interrati, bisogna chiedersi quante di queste hanno una falda pressoché superficiale, come Treviso. Infatti non è facile assicurare la tenuta dell’acqua che preme sul perimetro della costruzione. Le carenze di tenuta causano un abbassamento della falda nei dintorni, con possibili dissesti dei fabbricati circostanti. Spesso si dà per scontato un limitato ingresso di acqua di falda, prevedendo un sistema di raccolta per poi sollevarla e immetterla nei condotti fognari o nei corsi d’acqua più prossimi. È quel che succede in un parcheggio a Varco Carlo Alberto, a ridosso delle acque del fossato che circonda le mura. Ma in Piazza Vittoria siamo lontani dal Sile e quindi servirà una condotta idonea, vedremo se quella esistente basterà, anche considerando le prevedibili “bombe d’Acqua”. C’è da aggiungere che non si potrà escludere qualche allagamento dei piani interrati e, oltre a questo, per quanta riguarda la sicurezza degli utenti, sarà pressoché impossibile evitare una percezione di pericolo, quando si dovrà scendere a 10 metri sottoterra, di sera per parcheggiare o ripartire con la macchina.

C'è poi il nodo dei tre anni che serviranno per la realizzazione. Quale sarà l'impatto di questo cantiere?

Altro punto dolente: il solo trasporto dei materiali da costruzione e l’asporto del terreno scavato comporternno più di 11.000 transiti di autocarri. Se i lavori dureranno un anno e mezzo ci saranno 29 transiti al giorno; uno ogni 16 minuti, con forti rumori, vibrazioni e danni alle pavimentazioni stradali. Pensiamo anche alla immediata prossimità delle scuole Gabelli e Riccati, che incombono sullo scavo e dovranno tenere le lezioni a finestre chiuse, anche in primavera, per rumori e polveri. Sarà poi inevitabile che il fango caricato sui camion imbratti le vie di transito; la pulizia di ruote e strade comporterà notevole impiego d’acqua, che mista a fango dovrà essere smaltita nel Sile. Ma gli 11.000 transiti saranno solo una parte, a cui vanno aggiunti i transiti di pesanti mezzi d’opera, necessari a smontare e spostare il monumento, le auto gru per montare le gru, le macchine per lo scavo, le pompe per il calcestruzzo, ecc. ecc. E non c’è solo la CO2, saranno prodotte anche molte polveri e a questo proposito Treviso sta molto peggio di Pechino, Parigi, Londra, Berlino; è terza in Italia nel triste primato per numero di sforamenti. Sappiamo che il Park sarà pronto tra 3 anni e che l’ammortamento economico ne prevede 60: ma come sarà la mobilità nel 2087? Avremo ancora automobili personali come quelle di oggi o ci muoveremo con piccoli mezzi elettrici condivisi, magari a guida autonoma?

Nelle ultime settimane sono state prospettate alcune alternative, come il multipiano all'ex Poste, in stazione. E' un'alternativa valida?

L’alternativa più ovvia al parcheggio interrato è la costruzione di un parcheggio fuori terra, come quello che si può vedere a fianco della stazione di Mestre o in molte altre città italiane, anche piccole. Un park multipiano potrebbe essere realizzato al posto del palazzo, a fianco della stazione ferroviaria, che Poste Italiane tenta di vendere in questi giorni. Chi viene dal Terraglio, arrivato alla stazione dei treni, troverebbe subito il parcheggio; invece per il Park Vittoria dovrebbe percorrere altri 400 metri in auto; se i 430 posti del Park Vittoria saranno utilizzati solo due volte al giorno vi saranno 1720 transiti (andata/ritorno) che produrranno 30 tonnellate di CO2 all’anno; quello che possono immagazzinare 460 alberi. Un altro multipiano potrebbe essere costruito nell’area ex Telecom, vicino allo stadio, sarebbe un ottimo servizio al mercato settimanale e potrebbe rivitalizzare la zona est della città. A fronte di 32 milioni previsti per il Park Vittoria, un park fuori terra di pari capienza potrebbe costare 18 milioni, quasi la metà.

Il rendering del mulpiano all'ex Poste in stazione

Che conseguenze avrà sulle casse di Ca' Sugana il park interrato?

Infine, se vogliamo parlare di danno economico (erariale?) facciamo osservare che togliere per 60 anni 240 parcheggi a pagamento del Comune, da Piazza Vittoria, Vie Bressa, Scaligeri, Cadorna, e De Gasperi, alla fine della fiera significa rinunciare a favore di Parcheggi Italia delle entrate di 240 parcheggi a pagamento all’anno. Che, conti alla mano, valgono circa 900.000 euro annui; moltiplicati per 60 anni fanno un bel gruzzolo di 54 milioni di euro. Anche se divisi tra Comune e Società Concessionaria, ce ne sarebbe per pagar penali e magari fare anche molto altro. Senza mettere in conto i mancati introiti del comunale Miani, per chi volesse sbizzarrirsi a moltiplicare i 447 posti per un costo anche irrisorio di 0,50 orari. Magari incentivando il parcheggio fuori mura grazie a una massiccia campagna di sensibilizzazione, con distribuzione capillare di mappe-parcheggi e abbondante segnaletica: camminare, anche 5 minuti, fa bene e allunga la speranza di vita, lo sappiamo bene tutti. E potendo così togliere 400 parcheggi in città, magari riservandone un buon numero ai residenti, che lamentano penuria. Sarebbe la migliore soluzione: e di fatto altrove esiste già, si chiama Park and Ride. Si eliminano i parcheggi a pagamento in centro, che vengono sostituiti da parcheggi periferici lungo ciascuna delle arterie di accesso alle città, con navette di trasporto che viaggiano su corsie riservate, come ad esempio succede non lontano da noi, a Lubiana, con piena soddisfazione di turisti e residenti.

L'appello al sindaco Conte

Pensiamoci: strappare 52.000 metri cubi dal cuore della nostra città è come infliggere una violenza alla Terra. Nel 700 a.C. il poeta greco Esiodo scrive nel suo racconto mitico che Urano usava violenza a Gea, impedendo ai suoi figli di nascere; Gea riuscì però a nascondere la gravidanza del figlio Zeus che, cresciuto dalle Ninfe, poi evirò il padre. Il significato del racconto è che la stirpe che usa violenza alla Terra è destinata a estinguersi. In base a tutto questo, il PD cittadino si chiede perché la Giunta Conte si ostini nel perseverare in questo scellerato progetto, che non piace a nessuno. E forse nemmeno allo stesso sindaco Conte piace cedere un pezzo di bene comune, nel cuore della città, a un privato. La cittadinanza presente ieri sera gli è vicina per aiutarlo a cambiare idea e a togliersi da panni ingombranti di novello Urano.

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