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Educazione sessuale: per 1 trevigiano su 4 bisogna parlarne fin dalle elementari

Rispetto alle ragazze i ragazzi non vanno dall'andrologo ma oggi, per due trevigiani su tre, anche la prevenzione maschile a questa età è diventata fondamentale

Parlare di intimità e di salute di genere con i propri figli è tradizionalmente considerato un tabù. Si ha difficoltà ad affrontare l’argomento, spesso lo si rimanda o lo si trascura persino del tutto. Ma, a ben guardare, oggi sembra farsi strada una maggiore sensibilità: per ben un trevigiano su quattro (25%), infatti, è importante affrontare in famiglia il famoso “discorsetto” fin dalle scuole elementari. Come base per un successivo, sano sviluppo durante l’adolescenza. È quanto emerge dall'ultima ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua sul welfare1, che ha realizzato un'ampia indagine sull'adolescenza.

L’andrologo non è ancora di tendenza

Si registra anche una maggiore attenzione per la prevenzione sulla salute di genere, dove da sempre c’è un fortissimo gap. Se di solito, infatti, le ragazze vanno fin da giovani dal ginecologo, lo stesso non si può dire dei loro coetanei maschi. Per due trevigiani su tre (67%) tuttavia, anche per i ragazzi è fondamentale iniziare a fare visite andrologiche fin dall’adolescenza. Ma le voci discordi non mancano, e ancora uno su cinque (19%) ritiene necessaria la prevenzione solo per le ragazze. Quali sono allora le ragioni alla base di tutto questo? In primo luogo, una certa difficoltà a parlare dell'argomento (49%) ma anche una scarsa informazione sul tema e in particolare sulle problematiche di salute maschili (39%). In questo senso, un ulteriore 7% dice che questa situazione nasce dalle famiglie dove i genitori dovrebbero mostrarsi più sensibili. C'è poi chi, un 2%, ne fa anche una questione culturale. 

Difficoltà e rischi dell’adolescenza

Il rischio più temuto da un trevigiano su due (50%) è l'uso di sostanze stupefacenti, ma a destare sempre più preoccupazione sono anche gli episodi di bullismo (27%). Un ulteriore 13% vede invece il rischio maggiore in un utilizzo eccessivo, che può arrivare fino alla dipendenza, della tecnologia. Per arginare questi rischi hanno un ruolo importante le esperienze di gruppo (73%), come quelle dello sport, dove si trasmettono valori positivi e l'importanza di relazioni rispettose. Inoltre, quasi un trevigiano su due (40%) ritiene indispensabile la figura dello psicologo, che possa ascoltare i ragazzi, intervenire e prevenire situazioni di disagio e difficoltà. Per uno su quattro (23%), infine, anche i social network sono un veicolo dalle potenzialità educative: aprono canali di ascolto per gestire disagi e problematiche giovanili (35%), favoriscono le interazioni e la condivisione tra coetanei (33%) e fanno passare messaggi di sensibilizzazione (23%).

«L’adolescenza è una fase molto importante per la crescita della persona. Dal nostro Osservatorio sul welfare è emersa una crescente sensibilità verso il tema della prevenzione e della salute per questa età - commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand di Gruppo - In questo, le famiglie ricoprono un ruolo centrale, che è importante sostenere. Noi di Reale Mutua siamo da sempre al loro fianco con soluzioni su misura che permettono loro prendersi cura della salute dei figli in strutture d’eccellenza con specialisti qualificati e a costi contenuti”.

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