Grave di Ciano, ricorso contro la Regione al tribunale delle acque pubbliche

Alle parole seguono i fatti: il Comune di Crocetta del Montello aveva promesso battaglia sul progetto delle casse di espansione nelle Grave di Ciano e così ha fatto. Lo scorso marzo, la Giunta del Veneto, con delibera numero 302, aveva dato mandato agli uffici regionali di avviare la gara per la progettazione del bacino di laminazione a Ciano "fino alla cantierabilità". A questo atto, il Comune di Crocetta ha risposto presentando, lunedì 17 maggio, il ricorso presso il tribunale delle acque pubbliche contro la Regione, il Ministero della Transizione Ecologica e la presidenza del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo dell’azione giudiziaria è annullare la delibera regionale e bloccare il progetto delle casse di espansione che, se realizzato, distruggerebbe irreversibilmente l’ecosistema delle Grave di Ciano creando, secondo i Comuni rivieraschi, una serie di problematiche idrogeologiche non solo a Crocetta del Montello, ma anche ai territori limitrofi.

«La nostra richiesta è molto semplice - spiega il sindaco, Marianella Tormena - chiediamo l’annullamento della delibera n° 302 e dei successivi atti ad essa legati. A nostro avviso è un atto necessario affinché venga garantito il rispetto delle indicazioni previste dal Piano Stralcio Sicurezza Idraulica che stabilisce prioritari gli interventi nel basso Piave al fine di garantire la sicurezza idraulica». Il ricorso verte principalmente intorno a questo aspetto, sottolineando anche la valenza naturalistica del sito delle Grave di Ciano e il danno che si arrecherebbe con le casse di espansione all’ecosistema e al contesto sociale del territorio. L’udienza è prevista il prossimo 22 settembre alle ore 9 presso il tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma.