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Boom di pavimenti in legno dalla Cina: «Prezzi bassi e dubbia qualità»

La denuncia di Renza Altoè Garbelotto, consigliere incaricato del Gruppo Pavimenti di Federlegno Arredo: «Gli incrementi del 2022 sono legati al prezzo concorrenziale della Cina. Procedura anti-dumping dall'Unione Europea»

Prezzi bassi, così competitivi che è già in atto una procedura anti-dumping per verificare se le vendite vengano effettuate sottocosto grazie alle sovvenzioni statali. Ma anche dubbia qualità e mancanza di trasparenza sulle origini dei prodotti e sulle certificazioni. Pavimenti in legno, la concorrenza, ancora una volta, arriva dalla Cina. A livello nazionale, in un contesto di generale aumento delle importazioni di pavimenti in legno (+35%), l’import dalla Terra del Dragone è cresciuto in maniera vertiginosa dal 2021 al 2022: +95%. Lo certificano i dati del Centro Studi della Federlegno Arredo. L’incidenza della Cina sul totale delle importazioni è infatti tornata ai livelli del 2013: 44% sul totale.

Il commento

«Gli incrementi del 2022 sono sicuramente legati al prezzo estremamente concorrenziale dei pavimenti che vengono importati dalla Cina - commenta Renza Altoè Garbelotto, consigliere incaricato del Gruppo Pavimenti di Federlegno Arredo, ex consigliere di Assindustria Venetocentro e amministratore delegato del Parchettificio Garbelotto -. Non a caso è in atto da parte della Unione Europea, sulla scorta di una segnalazione della Federazione Europea del Parquet, una procedura anti-dumping: va verificato che i produttori della Repubblica popolare cinese non stiano esportando a prezzi stracciati grazie alle numerose sovvenzioni statali». In questo caso, verrebbero introdotti dei dazi anti-dumping per proteggere le aziende europee e italiane, come già accaduto con altri prodotti. Nel frattempo però nel mercato italiano stanno entrando grandi quantità di prodotti non controllati e spesso di scarsa qualità. «Non tutta la merce di importazione è di bassa qualità - sottolinea Altoè -, ma ciò che è certo è che il consumatore non è messo nelle condizioni di conoscere l’effettiva origine del pavimento: spesso mancano le certificazioni e la scheda del prodotto, così come spesso non si sa quale sia la provenienza delle assi. Il prodotto di importazione diventa ‘italiano’ a fronte di una semplice lavorazione finale di verniciatura o peggio solo reimbarcato e spacciato per Made in Italy con tanto di bandierina tricolore. Essendo prodotti di scarsa qualità, spesso possono dare problematiche. È spiacevole che il consumatore finale sia così portato a credere che in Italia i pavimenti in legno siano scadenti, e che venga così spinto a scegliere altre soluzioni per la propria casa, come le piastrelle o pavimenti vinilici o finto legno, che sono prodotti con procedimenti molto energivori e di dubbia sostenibilità». Altoè ha recentemente sollevato il problema nell’ambito di una tavola rotonda delle associazioni dei produttori, posatori e fornitori di servizi dei pavimenti di legno in Italia che si è svolta presso il polo formativo LegnoArredo a Lentate sul Seveso (MB), sottolineando la necessità di una politica rigorosa di controlli sui prodotti importati, al fine di evitare l'invasione del mercato interno di prodotti di incerta qualità, che stanno indebolendo inevitabilmente l'intero settore delle pavimentazioni di legno a favore di materiali alternativi meno sostenibili. In questo contesto, tutte le associazioni hanno preso atto con favore dell'azione di antidumping contro l'importazione dalla Cina, promossa dalla Federazione Europea del Parquet.

«È stata condivisa a livello interassociativo - spiega Altoè - l’importanza di immettere sul mercato solo prodotti di qualità, sia di provenienza estera che nazionale, favorendo comunque l’eccellenza italiana. La politica dei prezzi bassi, infatti, non deve andare a scapito della qualità. L'idea delle associazioni del settore è quella di una campagna di comunicazione congiunta capace di trasmettere i vantaggi e i valori del prodotto, comprese le norme di riferimento, come ad esempio marcatura CE, scheda prodotto, etichettatura, con il coinvolgimento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dell’Agenzia delle Dogane, oltre alla richiesta agli organi preposti di un'attenta sorveglianza dei prodotti importati dall'estero. Non va dimenticato che difendere la produzione italiana significa anche tutelare il valore che tale produzione genera nel territorio, sa in termini di lavoro che di sostenibilità ambientale: recentemente la Commissione europea ha inserito fra le pratiche più utili per ridurre le emissioni di anidride carbonica quella di inserire nelle case di pavimentazioni in parquet in legno, altamente efficienti dal punto di vista energetico».

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