rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità

Baby gang e violenza giovanile, nasce un tavolo con i rappresentanti delle comunità straniere

L'iniziativa è stata annunciata dal sindaco di Treviso Mario Conte. Obiettivo di "Treviso Integrazione" è creare un confronto permanente per superare i nodi irrisolti sotto il profilo culturale che generano problemi di convivenza e ordine pubblico

"Esistono problemi legati all'ordine pubblico come anche questioni che attengono più semplicemente alle regole di buon convivenza e all'educazione civica. Purtroppo il 90% è legato a individui stranieri, non solo ragazzini. Per questo nelle prossime settimane partiranno le lettere con le quali convocheremo i consoli dei paesi d'origine di queste comunità per identificare dei referenti "istituzionali" con i quali affrontare le criticità". Si chiama "Treviso Integrazione" ed è il tavolo attorno al quale il sindaco di Treviso Mario Conte vuole far sedere tutti i rappresentati degli stranieri presente nel capoluogo per risolvere i nodi venuti al pettine nel territorio comunale e che hanno a che fare con quella che definisce “la convivenza fra culture diverse”.

"Questi ostacoli - dice Conte - mettono in seria difficoltà la crescita in armonia del nostro tessuto sociale. La comunità trevigiano ha dimostrato negli anni di essere per l'integrazione degli immigrati di prima e seconda generazione all'interno di regole condivise che non possono prescindere dalle norme esistenti nel nostro paese. Eppure ogni giorni ci troviamo di fronte a problemi che vanno dalla sicurezza nell'ambito urbano alla frequenza a scuola per arrivare a comportamenti che sono in aperto contrasto con le leggi. Io sono per la massima tolleranza e il massimo rispetto verso le culture altrui ma l'allarme che si vive in città è palpabile e concreto. Ed è qualche cosa a cui non possiamo porre rimedio da soli. Serve un'assunzione di responsabilità da parte delle comunità straniere che parta dal riconoscimento che esistono di valori comuni e dalla comprensione della cultura ospitante".

"Il primo passo - ha spiegato il primo cittadino - sarà l'identificazione di un referente per ogni nazionalità. Voglio che il piano di discussione, che per quanto ci riguarda chiamerà in causa l'assessorato al sociale, la scuola e la polizia Locale, avvenga e livello istituzionale. Lo sforzo che andiamo a fare è enorme ma è l'unica strada per consentire una integrazione che sia soprattutto rispettosa delle regole e che rappresenti un valido argine alle derive a cui purtroppo stiamo assistendo sempre più spesso. Lo ripeto: è una questione culturale, un modo di porsi che deve essere consapevole del luogo in cui si vive. Stiamo attraversando una fase che altri paesi hanno già vissuto, penso ad esempio agli annosi problemi nelle banlieues nelle città francesi. La buona integrazione per noi è però un'altra cosa".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Baby gang e violenza giovanile, nasce un tavolo con i rappresentanti delle comunità straniere

TrevisoToday è in caricamento