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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Boe e stazioni di monitoraggio: «Controllaranno le acque del Sile e gli affluenti»

Venerdì 27 ottobre, lungo la Restera, la presentazione dello stato di avanzamento del progetto di Alto Trevigiano Servizi nato dalla tesi della dottoranda Giulia Mazzarotto. Presenti il sindaco Mario Conte e l'assessore regonale Bottacin

Lungo il Sile e alcuni suoi affluenti come il Botteniga, il Trozo Lungo e lo Scolo comunale sono state collocate una serie di stazioni di monitoraggio continuo per rilevare la portata dei corsi d’acqua oltre a sonde e campionatori fissi e mobili per la valutazione di alcuni parametri fisico-chimici come: temperatura, presenza di nitrati, cloruri e ammoni.

Lo stato di avanzamento del progetto è stato presentato venerdì 27 ottobre lungo la Restera a Treviso. Presenti il sindaco Mario Conte, l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin e il presidente di Alto Trevigiano Servizi, Fabio Vettori. Il piano di monitoraggio dei corsi d'acqua del capoluogo nasce da un progetto della dottoranda Giulia Mazzarotto della facoltà di Scienze dell'ingegneria civile, ambientale e dell'architettura dell’Università degli Studi di Padova, con la supervisione di Paolo Salandin, professore ordinario di Costruzioni idrauliche presso l’ateneo patavino e Ats. Lo studio, oggetto della tesi, mira a ottenere dati scientifici sulla qualità delle acque dei canali che attraversano il centro storico di Treviso, per valutare lo stato di salute del sistema idrico e identificare eventuali strategie di mitigazione sostenibili. La ricerca ha inoltre preso in considerazione i contributi di acque nere e bianche della rete fognaria per capire e valutare l’interazione fra i due sistemi. Nello sviluppo del progetto, la collaborazione con Ats si è concretizzata con il finanziamento e la messa a disposizione del proprio supporto tecnico, delle competenze di settore e delle conoscenze del territorio. Ad oggi, tutte le stazioni sono operative, complete della strumentazione necessaria all’acquisizione dei dati finalizzati all’analisi quantitativa e qualitativa delle acque. I sensori radar installati permettono la misura di livello e di velocità in ciascuna stazione, e le tre sonde multiparametriche, accoppiate ad altrettanti campionatori refrigerati, assicurano la misura in continuo di parametri chimico-fisici significativi legati alle attività agricole e ai deflussi urbani. A febbraio dello scorso anno è iniziata la calibrazione del sistema di misura delle portate, l’attività è ancora in corso di svolgimento e richiede in ciascuna sezione strumentata rilievi di confronto per diverse condizioni idrometriche, mentre sta per prendere avvio la campagna di raccolta di campioni da sottoporre ad analisi di laboratorio per la verifica e la taratura delle sonde. I dati raccolti sono utilizzati per la calibrazione di un modello idraulico che integra il reticolo idrografico e la rete di drenaggio urbano a servizio del centro storico della città di Treviso. Dati sperimentali e modellistica numerica sono integrati con lo scopo di descrivere lo stato di fatto dei corsi d’acqua, quantificando l’impatto delle attività agricole, delle acque reflue e del dilavamento delle superfici urbane durante gli eventi meteorici e nei periodi asciutti.

I commenti

«Un’iniziativa importante e di cui dobbiamo essere orgogliosi perché la strada della sostenibilità si intraprende prima di tutto attraverso lo studio, l’analisi e l’approfondimento e in questo senso la collaborazione con l’Università di Padova rappresenta un ulteriore elemento che ben si coniuga con la gestione virtuosa di Alto Trevigiano Servizi - le parole del sindaco Mario Conte -. In più, l’attività di monitoraggio rappresenta un presidio importante in un’ottica di tutela ambientale e di salvaguardia del nostro territorio e delle sue acque».

«Un’iniziativa importante che permetterà di raccogliere preziosi spunti oltreché ulteriori dati oggettivi relativamente alle acque fluviali - aggiunge l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin -. Monitorare lo status dei corpi dieci è infatti cosa importante, che anche come Regione già abitualmente facciamo sull’intero territorio, sia tramite il nostro braccio operativo rappresentato da Arpav, sia tramite altre iniziative, con l’obiettivo di garantirne sempre una migliore qualità».

«Lo studio che stiamo portando avanti permetterà di avere dati scientifici e oggettivi sulla qualità dell’acqua di fiumi importanti per il territorio, come il Sile - conclude il presidente di Ats, Fabio Vettori - il nostro intento è quello di trovare soluzioni ecosostenibili e innovative, come l’estensione della rete fognaria, la promozione di pratiche agricole responsabili e la realizzazione di soluzioni di drenaggio urbano sostenibile. Ats da sempre collabora con atenei e centri di ricerca per migliorare il sistema idrico integrato e quindi tutelare un bene prezioso come l’acqua che è patrimonio di tutta la collettività». 

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