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Asilo nido, 100mila euro per chi iscrive i figli in strutture private

Un aiuto dal Comune di Montebelluna per le famiglie residenti che scelgono di iscrivere i propri figli ad un nido privato o micro nido o alle sezioni primavera, o agli spazi gioco, sostenendo la tariffa spesa per la parte eccedente la tariffa del nido comunale montebellunese

Quasi 100mila euro di contributo ministeriale per potenziare il servizio di asilo nido: è quello ottenuto dal Comune di Montebelluna e che lo stesso intende redistribuire attraverso un apposito bando destinato ai residenti che iscrivono i propri figli alle strutture private. Si tratta di una somma ottenuta recentemente dal Comune nell’ambito del Fondo di solidarietà comunale pensato per aggiungere e mantenere il L.E.P. (Livello essenziale delle prestazioni) incrementando la percentuale dei posti nei servizi educativi per l'infanzia rivolti ai bambini di età compresa tra 3 e 36 mesi.

Una soglia calcolata sulla base dei dati Istat del 2018 e in base alla quale, per Montebelluna, a fronte di 61 posti disponibili nell’asilo comunale (oggi sold out), si dovranno raggiungere entro il 2023 - tra posti pubblici e privati “equiparati” - 74 posti. Un risultato che la giunta comunale ha scelto di raggiungere utilizzando per questo primo anno i contributi statali in modo da agevolare le famiglie residenti che scelgono di iscrivere i propri figli ad un nido privato o micro nido o alle sezioni primavera, o agli spazi gioco (anche extra Comune), sostenendo la tariffa spesa per la parte eccedente la tariffa del nido comunale montebellunese.

«Il bisogno di accudimento dei figli in tenera età è un tema sempre più sentito dai cittadini e dalle famiglie che, sempre più spesso» ha sottolineato il sindaco, Adalberto Bordin «si trovano sguarnite di quella rete sociale di sostegno e protezione che un tempo era un caposaldo nella gestione del ménage quotidiano, specie per i genitori lavoratori. A questa richiesta crescente l’asilo nido comunale dà una risposta qualificata che però non risulta sufficiente a coprire tutte le richieste, per questo il servizio erogato dalle molte realtà private del territorio risulta fondamentale per cui il contributo statale che andiamo a redistribuire tra le famiglie risulta assolutamente prezioso ed utile».

Commenta invece così l’assessore al sociale, Maria Bortoletto: «Per raggiungere il risultato complessivo definito dallo Stato per il 2027, intendiamo ripartire il contributo statale alle famiglie che hanno deciso di iscrivere i figli ai nidi privati sostenendo la differenza rispetto alla tariffa del nido comunale. Abbiamo anche definito una serie di criteri di priorità per l’erogazione come la residenza da più anni in Città, o la presenza di disabilità che saranno pubblicati chiaramente nell’avviso pubblico in uscita la prossima settimana».

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