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Nuovo ponte di Genova, ditta trevigiana tra i protagonisti della rinascita

Euroedile di Postioma ha adottato una speciale tecnica di ponteggio per accorciare i tempi di lavorazione. Ponteggi sospesi senza bloccare il traffico, lavori finiti in anticipo

Si chiama “elicoidale Morandi”, ed è la rampa di raccordo tra il nuovo ponte San Giorgio di Genova (ex Morandi), inaugurato lunedì 3 agosto nel capoluogo ligure, e la A7 e A10. La struttura era stata progettata e costruita da Riccardo Morandi contemporaneamente al ponte crollato il 14 agosto del 2018 e con la sua ristrutturazione contribuirà a togliere dal blocco, al quale sono costretti da due anni, i cittadini genovesi che dal capoluogo ligure sono diretti a Milano.

Particolare Ponteggi Sospesi su Elicoidale Euroedile-2

Per rimettere in sicurezza e praticare un restyling radicale dello svincolo, dallo scorso dicembre ha operato a Genova una dozzina di addetti di Euroedile, società dei ponteggi speciali di Postioma di Paese, scelta dal general contractor per la particolarità di ponteggi. «Un ponteggio elettrico per la ristrutturazione dei muri laterali, mai montato prima su una pendenza vicina al 40% - fa sapere Nereo Parisotto, titolare di Euroedile -  Ma anche il montaggio di strutture sospese al servizio di altre imprese impegnate sulle opere di ripristino del viadotto senza interferire con le attività che si svolgono al livello superiore e senza dover montare il castello di impalcature da quota zero». La rampa, che compiendo un intero arco di 360 gradi supera un dislivello di una cinquantina di metri, la scorsa settimana ha superato le operazioni di collaudo dopo i lavori di sistemazione effettuati dalle cinque imprese tra appaltatore e subappaltatori, con una presenza media giornaliera di circa 140 persone. Tra di loro, chiamati per le opere di ponteggio, anche la trevigiana Euroedile. L’azienda, leader di settore a livello europeo sotto le direttive del geometra Daniele Crosato è intervenuta realizzando, per il cantiere ligure, diverse tipologie di ponteggi alcune delle quali studiate ad hoc dall'ufficio tecnico capitanato dall'ingegner Alessandro Zanatta. Le tecniche brevettate ed usate in esclusiva dall'impresa veneta, in altri termini, hanno consentito di “appendere” ai manufatti stessi i piani di lavoro dei cantieri che riguardano infrastrutture sopraelevate, risparmiando circa l'80% dei materiali altrimenti richiesti dai sistemi tradizionali ed accorciando così i tempi della fase preparatoria.

E tutto questo con l'ulteriore vantaggio di lasciare completamente sgombra la sommità delle strutture oggetto degli interventi, evitando perciò di rallentare altre attività mentre i ponteggi vengono installati. Nel caso della rampa elicoidale di Genova, gli impianti di Euroedile hanno permesso alle diverse ditte incaricate della ristrutturazione dello svincolo di eseguire in modo fluido e sicuro le rispettive operazioni, comprese quelle di realizzazione di muri di contenimento della parete rocciosa, in alcuni casi con una pendenza vicina al 40%, alla quale per un lungo tratto la corsia si appoggia. «Qui a Genova siamo riusciti a terminare i lavori a noi richiesti addirittura in anticipo rispetto ai tempi previsti - conclude con orgoglio Nereo Parisotto - ed i fattori determinanti sono stati molteplici. L’emergenza Coronavirus ci aveva fatto temere il rallentamento del cantiere. A nostro favore la deroga governativa allo stop delle attività nel cantiere Morandi; le condizioni meteorologiche favorevoli e sicuramente l'alta specializzazione del nostro personale e la buona progettazione preventiva ci hanno consentito di proseguire speditamente i lavori e portarli a termine prima di quanto preventivato».

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