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Osteria senz'oste riapre: «Accessi su prenotazione, i prezzi restano invariati»

Da giovedì 28 maggio riapre i battenti la celebre osteria di Valdobbiadene. Intervista al titolare Cesare De Stefani: «Tavoli distanziati e gel. Avremo anche un brand ambassador»

Giovedì 28 maggio riapre ufficialmente l'Osteria senz'oste di Valdobbiadene. L'annuncio arriva dal titolare Cesare De Stefani che, ai nostri microfoni, ha spiegato quali saranno le principali novità della Fase 2.

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«Da alcune settimane sto ricevendo centinaia di telefonate - esordisce De Stefani - da parte di clienti che vogliono sapere quando avrebbe riaperto l'osteria. Sono contento perché è una bella dimostrazione d'affetto. Domenica scorsa, 24 maggio, sono arrivate decine di persone nonostante fossimo chiusi. Ho deciso di lasciare la porta dell'osteria aperta per i visitatori perché volevo che si sentissero comunque ospitati e ben accetti nonostante non avessimo ancora messo cibi e vivande. Da giovedì torneremo a riaprire. Proprio lunedì sera - spiega - ho avuto un incontro con i miei collaboratori: ci siamo accordati sulle novità da adottare nei prossimi giorni. Abbiamo distanziato tra loro i tavoli, fissandoli al terreno in modo che nessuno possa spostarli. Ci sarà del gel igienizzante, nel rispetto delle norme, e i miei collaboratori controlleranno in maniera sempre molto discreta che i clienti rispettino le regole sul distanziamento e non si verifichino assembramenti.

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Per tutto il mese di giugno  - prosegue De Stefani - daremo precedenza alle persone che prenoteranno un tavolo per mangiare. Chi arriverà senza prenotazione potrà comunque accedere all'area dell'osteria ma non si potrà sedere ai tavoli se saremo già pieni con le prenotazioni. E' un sistema nuovo che vogliamo sperimentare di sicuro per tutto il mese di giugno e forse anche per quello di luglio. Altra novità riguarda la figura del brand ambassador, un portavoce che potrà essere presente anche fisicamente in osteria per promuovere tra i clienti e turisti la storia e la realtà del nostro progetto, oltre che in Rete e sui social». Per quanto riguarda i prezzi, infine, De Stefani fa sapere che non subiranno variazioni rispetto a prima del Coronavirus: «Possiamo permetterci di mantenere invariati i prezzi che avevamo perché la nostra è una realtà diversa rispetto a quella di tanti bar e ristoranti. Trovo comunque assurde - conclude - le polemiche che ho sentito in questi giorni sull'aumento dei caffè nei bar. Chi si lamenta perché ha pagato 30 o 40 centesimi in più rispetto a prima dovrebbe sapere che il prezzo del caffè è sempre stato sottostimato. Se si calcola che la paga di un lavoratore del settore è di circa 50 centesimi al minuto, dovrebbero far pagare un caffè almeno 3 euro per non rimetterci. E' una tesi che sostengo ormai da tempo: questo tipo di aumenti sono del tutto comprensivi e se, anche in passato, abbiamo visto molti bar chiudere o cambiare gestione è stato perché si tratta di attività sempre meno remunerative. A chi si lamenta dei rincari di pochi centesimi sul prezzo dei caffè, dico che presto potrebbero correre il rischio di non berlo più un caffè al bar visto che, tenendo i prezzi come prima del lockdown, sempre più attività saranno destinate a chiudere».

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