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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Treviso in festa per 25esima edizione della Granfondo Pinarello

Stamattina, 10 luglio, il via alla manifestazione ciclistica con oltre duemila atleti iscritti. Prima di partire il doveroso omaggio a ricordo di Nani Pinarello, nato esattamente 100 anni fa

È partita puntualissima alle sette di questa mattina 10 luglio, di fronte porta San Tomaso, la 25ma Granfondo Pinarello e della Marca Trevigiana. 2.222 gli atleti iscritti, in maggioranza italiana ma con una folta presenza straniera (erano rappresentati USA, Belgio, Francia, Danimarca, Germania, Regno Unito, Australia, Slovenia, Canada).  Prima di partire il doveroso omaggio a ricordo di Nani Pinarello, nato esattamente 100 anni fa, il 10 luglio 1922: la Granfondo era nata 25 anni fa proprio per festeggiare il suo 75mo compleanno e porta avanti questa tradizione. 
       
In griglia di partenza tanti volti noti del mondo dello sport e della TV: Elia Viviani e Salvatore Puccio del Team Ineos, un Miguel Indurain in gran forma che ha fatto il percorso lungo, Davide Cassani, Cristian Zorzi, Jury Chechi, Guido Meda, Davide Camicioli, Matteo Tosatto, Stefano Allocchio, Pier Francesco Pierantozzi. E se ieri nel corso degli eventi del pomeriggio l’atteggiamento generale era all’insegna delle risate e della disponibilità con i tanti tifosi (scherzando sul palco si facevano le previsioni in funzione della dimensione dei quadricipiti), stamattina i visi erano sempre sorridenti ma più concentrati, perché comunque una gara è una gara, e a nessuno va di fare brutta figura. 

Gruppo velocissimo fino a Ca’ del Poggio, salita che mette a dura prova anche i professionisti ed è stato il primo spartiacque della gara. Nella Mediofondo il successo è andato a Federico Vilella dell’ASD New Molini Dolo, che ha percorso i 114 km e 1.100 m di dislivello in 2h49m, con l’impressionante media di 40,38 km/h, battendo in volata Enrico Ferrian e Marco Tomassini.  Tra le donne il successo è andato alla francese Elodie Lollierou, arrivata in 3h esatte, davanti a Lisa de Cesare e Alessia Bortoli.  

2-44-26

Finale al fotofinish per la Granfondo (153 km e 2.250 m di dislivello): Manuel Senni, dopo aver staccato tutti sulla salita del Madean e aver fatto metà percorso in fuga solitaria, è stato raggiunto a 5 chilometri dal traguardo ed è stato superato in volata da Pietro Dutto (Team Mentecorpo, vincitore in 4h5m) e Tommaso Elettrico. Dutto, 33 anni, ex biatleta professionista, aveva trionfato anche lo scorso anno alla Granfondo Pinarello, mentre il vincitore della mediofondo di oggi, Federico Vilella, era arrivato secondo nella passata edizione. Per le donne ha trionfato alla grande l’olandese Martha Maltha (team WV Cycling Sneek, fresca vincitrice della Maratona Dles Dolomites domenica scorsa) arrivata in solitario in 4h31 con un vantaggio di oltre tre minuti su Maria Elena Palmisano e Eva Zorman. 

5-10-7

Treviso ha risposto come sempre con entusiasmo alla manifestazione, con le ottime presenze ai concerti di queste sere (Le Onde Beat e Los Massadores) e la partecipazione al contest GranCicchetto, che ieri ha premiato il cicchetto più amato della granfondo, quello proposto dal Caffè delle Rose. Un grande successo, sempre sabato, la “Kermesse Nani Pinarello”, il circuito riservato ai tesserati dai 6 ai 12 anni, che ha visto impegnati ben 276 atleti di 29 squadre. Le nuove generazioni sono pronte a continuare la grande tradizione del ciclismo. 

Molto felice Fausto Pinarello, che dopo aver fatto un po’ di chilometri in compagnia del gruppo è rientrato al traguardo per coordinare l’attività. «Per la prima volta in 25 anni  - ha detto - ho visto l’arrivo della Granfondo, ed il vincitore, Vilella, aveva una nostra bici: perfetto.  Battute a parte, sono felice di vedere ancora una volta tanto entusiasmo nei confronti della Pinarello, e ancora più soddisfatto nel vedere come il nostro sport non viva solo di glorie del passato, ma continui a coinvolgere sempre più giovani.  Questa mattina al via c’erano ciclisti che mi raccontavano di aver partecipato anche alla prima Granfondo trevigiana, e tantissimi giovani che i venticinque anni non li hanno ancora compiuti. Sarebbe bellissimo se tra vent’anni il vincitore del Tour de France ricordasse di quando aveva 7 anni e a Treviso lo aveva premiato Miguel Indurain, che di Tour ne ha vinti 5» 

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