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Il presidente del tribunale Gatto: «Aumento record di case all'asta e fallimenti»

Lascerà l'incarico il prossimo 12 aprile, dopo sei anni in carica: chiude un mandato iniziato nel luglio del 2013. «Il default delle Popolari -ha detto- è stata una esperienza molto dolorosa per il nostro territorio, ora ci sono le indagini penali che faranno chiarezza su quello che è successo»

Aurelio Gatto finirà il proprio incarico come presidente del Tribunale di Treviso il prossimo 12 aprile, dopo sei anni in carica. Gatto chiude un mandato iniziato nel luglio del 2013 che, spiega: «Ha portato a molti risultati positivi, se penso a quella che era la situazione del Tribunale di Treviso che amministra giustizia ad un bacino di quasi 900 mila persone ma che è stato trattato in passato come se fosse un tribunale di medie dimensioni». Risultati che per il presidente si misurano soprattutto con la drastica riduzione delle cause pendenti: meno 13% in sei anni nel penale, meno 11% nel civile, meno 25% per quanto riguarda le cause dei lavoro, meno 14% nelle separazioni e una diminuzione delle pendenze nell'ambito dei fallimenti del 15%.

«In questi sei anni - spiega - ho visto aumentare in maniera esponenziale le vendite giudiziarie di abitazioni così come i fallimenti. La crisi ha battuto forte e duro, il mio mandato è coinciso con il periodo in cui le conseguenze della recessione sul tessuto sociale e economico sono stati più evidenti. Oggi si nota un rallentamento di queste dinamiche ma il fenomeno rimane molto rilevante».

Sempre nell'ambito dell'amministrazione della giustizia c'è il "caso" delle direttive date dalla Corte d'Appello di Venezia, che di fatto invita i tribunali veneti a mandare in prescrizione i procedimenti che si prescriverebbero comunque prima o durante il secondo grado. «Noi non ci siamo conformati. Vi sono molte ragioni per essere critici su quelle linee guida: ad esempio la sentenza di primo grado, anche se i reati poi si prescrivono, cristallizza l'eventuale diritto ad un risarcimento dei danni. Ma più in generale io penso che di fronte a leggi precise servano sempre e comunque le sentenze».

Alla crisi è legata anche la questione del crac delle banche popolari che per decenni sono state il punto di riferimento di famiglie e imprese e un vero e proprio distributore di credito. «Il default delle Popolari - ha concluso Gatto - è stata una esperienza molto dolorosa per il nostro territorio, ora ci sono le indagini penali che faranno chiarezza su quello che è successo».

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