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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la Marca ricorda le vittime di femminicidio

A Roncade un’installazione in ricordo delle 101 vittime di femminicidio registrate in Italia da inizio anno. Illuminati con il colore rosso gli edifici pubblici tra cui il comando dell'Arma di via Cornarotta. Manifestazioni e iniziative in tutta la provincia

Sono numerose le iniziative organizzate in tutta la Marca per commemorare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, una ricorrenza quest'anno particolarmente sentita per la tragica morte della 22enne Giulia Cecchettin per mano dell'ex fidanzato, Filippo Turetta. Illuminati con il colore rosso, nella serata di ieri, alcuni edifici pubblici della provincia, tra cui il comando provinciale dei carabinieri di Treviso in via Cornarotta. Solo uno dei segni di vicinanza della comunità di fronte di quella che è esplosa come una vera e propria emergenza nazionale.

Violenza sulle donne, i numeri del fenomeno in provincia

Sabato 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: la Provincia di Treviso e la Commissione provinciale pari opportunità hanno organizzato un momento di condivisione e riflessione aperto a tutta la cittadinanza coinvolgendo Istituzioni, Autorità, Forze dell'Ordine, Ufficio Scolastico Territoriale, Istituti superiori del territorio e Consulta provinciale degli studenti, per dedicare un pensiero alle tante, troppe vittime di violenza che ogni anno perdono tragicamente la vita a causa della disumanità di chi sembrava essere loro vicino. È stata dipinta simbolicamente di rosso una panchina del Parco del Sant'Artemio, da parte di studentesse e studenti delle scuole superiori, davanti all'Edificio 1 di Presidenza: un modo per ampliare l'iniziativa di sensibilizzazione sul tema già attivata in numerosi Comuni, ma che vuole essere un'ulteriore punto di condivisione e di riferimento per tutta la comunità trevigiana. Contestualmente, sono state presentate alcune attività realizzate dall'Amministrazione provinciale in tema di pari opportunità e diritti umani e progettualità di studentesse e studenti, grazie alla collaborazione della Consulta e dell'Ufficio Scolastico Provinciale.

Il drammatico tema della violenza è al centro delle più recenti indagini ISTAT e del Ministero della Salute: il 20 novembre il Ministero ha comunicato i dati aggiornati del Viminale sui femminicidi, rilevando come siano state 103 le donne vittime di femminicidio nel 2023 e 83 quelle la cui uccisione è avvenuta in ambito familiare (partner o ex partner). Rispetto al 2022, le violenze in ambito familiare sono aumentate, passando dal 51% al 54%. Il 22 novembre, nel corso di una conferenza tecnica, ISTAT ha tracciato un quadro parziale sugli stereotipi presenti in Italia sui ruoli di genere e sull’immagine sociale della violenza: dall'indagine, realizzata nel periodo maggio-luglio 2023, emerge come la violenza fisica, in una coppia, venga meno tollerata rispetto agli anni precedenti, tuttavia il 10,2% degli intervistati, soprattutto giovani (il 16,1% dai 18 ai 29 anni), dichiara di accettare ancora il controllo dell’uomo sulla comunicazione (cellulare e social) della propria moglie o compagna. Sono ancora diffusi, purtroppo, gli stereotipi sulla violenza sessuale: il 48,7% degli intervistati ha ancora almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale, il 39,3% degli uomini intervistati pensa che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e quasi il 20% pensa che la violenza sia provocata dal modo di vestire delle donne.

Per quanto riguarda le richieste di aiuto, a livello nazionale, sempre ISTAT rileva come prima di iniziare il percorso di uscita dalla violenza, il 40% delle donne si è rivolta ai parenti per cercare aiuto, il 30% alle Forze dell’Ordine, il 19,3% ha fatto ricorso al pronto soccorso e all’ospedale. Proprio in questi giorni, l'Ulss2 della Marca Trevigiana ha pubblicato i dati di richieste di accesso al pronto soccorso: sono 579 le donne finite nei pronto soccorso della provincia dopo aver subito violenze e abusi, in aumento del 5% rispetto all'anno scorso (554 nel 2022). Un ruolo centrale nel supporto, orientamento e assistenza è rivestito anche dai Centri Antiviolenza: sono 5 nel territorio della provincia di Treviso (Centro Antiviolenza N.I.L.D.E. di Castelfranco Veneto, Centro Antiviolenza Stella Antares per Montebelluna, Vedelago, Asolo, Valdobbiadene, Pieve di Soligo, Centro delle donne libere dalla violenza di Quinto di Treviso, Telefono Rosa di Treviso, Centro Antiviolenza di Vittorio Veneto). Le chiamate in provincia di Treviso all'1522, numero nazionale antiviolenza e stalking, sono state 314 nel 2022, mentre quest'anno, nel periodo da gennaio a settembre, sono state 217.

All'iniziativa hanno partecipato, insieme al Presidente della Provincia, Stefano Marcon, alla Commissione provinciale pari opportunità e alla consigliera provinciale delegata alle pari opportunità, Stefania Sartori, il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, la Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, Barbara Sardella, il Questore di Treviso, Manuela De Bernardin Stadoan, il Comandante della Guarda di Finanza, Francesco De Giacomo, il Tenente Colonnello del Comando Provinciale dei Carabinieri di Treviso, Giuseppe Serlenga, il Comandante dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Costa, la Consulta Provinciale degli Studenti.

Nei giorni scorsi, per sensibilizzare la cittadinanza sul numero antiviolenza 1522, è stata pubblicata sul sito della Provincia e sul profilo Facebook istituzionale la campagna video informativa realizzata dall'Ente con le principali informazioni sul funzionamento del servizio nazionale e sui Centri Antiviolenza attivi sul territorio provinciale. Il video resterà in evidenza sulle pagine.

«In questo momento, in cui siamo ancora sconvolta dalla tragedia di Giulia Cecchettin, l'iniziativa della Provincia di Treviso parte dalla scelta di dipingere simbolicamente di rosso una panchina del Parco del Sant'Artemio, luogo vissuto e frequentato dalla comunità, in memoria delle tante, troppe vittime di violenza che hanno perso drammaticamente la vita e che vogliamo restino sempre impresse nel cuore di ognuno di noi – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia – ma vuole essere, prima di tutto, un momento di cordoglio e condivisione profonda sentito da tutti, autorità, cittadine, cittadini, giovani studentesse e studenti, che nel dipingere insieme la panchina e dando voce alle proprie riflessioni, concretizzano in un gesto simbolico il loro sentire. Un momento che non vuole essere solo un momento, ma un punto saldo da cui riprendere le fila e dare un senso di svolta, diverso, affinché la panchina rossa non sia solo una panchina. Per tutti questi motivi, sarà posizionata all'ingresso del Parco del Sant'Artemio e sarà un punto di riferimento vivo, di tutti e per tutti, da proteggere e tenere in vita con la cura, l'attenzione e le iniziative che, tutto l'anno, potranno ruotare attorno a essa, a opera delle istituzioni, delle associazioni e della comunità stessa, perché è questo il messaggio chiaro che vogliamo far passare: non si deve parlare di prevenzione e contrasto alla violenza nella sola Giornata del 25 novembre, ma sempre, ogni giorno, affinché le disumane vicende che sono accadute e che, nel sommerso, continuano ad accadere, senza per forza arrivare al loro tragico apice, vengano identificate, denunciate, contrastate e fermate. Perché la violenza si manifesta in molteplici forme: è violenza quella fisica, ma anche quella psicologica, di genere, economica, verbale, anche quella “sottintesa”, e, per fermarla il primo passo è parlarne. Non siete mai sole».

«Oggi abbiamo condiviso un momento intenso – le parole di Angelo Sidoti, Prefetto di Treviso - insieme a tante studentesse e studenti, per trasmettere un messaggio chiaro: è fondamentale condividere iniziative come questa affinché la sensibilizzazione sul tema del contrasto alla violenza non sia un tema da affrontare solo in occasione del 25 novembre, ma tutto l'anno, ogni giorno, per fermare e contrastare qualsiasi forma in cui essa si manifesti».

«Condividere oggi insieme a tante cittadine, cittadini, ragazze e ragazzi delle scuole superiori, una riflessione profonda, attraverso l'iniziativa di dipingere di rosso una panchina qui al Sant'Artemio, sull'urgenza di contrastare un fenomeno tragico, subdolo, disumano, ha profondamente colpito il cuore di tutte e tutti noi – sottolinea la Questora di Treviso, Manuela De Bernardin - Il primo passo è parlarne, come ricorda il video trasmesso dalla Provincia, non solo oggi, ma tutto l'anno: insieme per fermare la violenza in ogni sua forma, con azioni di prevenzione e contrasto puntuali».

«Ringrazio dal profondo la Provincia per averci coinvolto e aver raggiunto più studentesse e studenti possibili, attraverso la Consulta provinciale e la disponibilità di dirigenti scolastici e collaboratori degli istituti da tutto il territorio – le parole di Barbara Sardella, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale - perché il messaggio di oggi voleva davvero essere un punto di riferimento, affinché non si parli di contrasto solo il 25 novembre. Oggi la vicepresidente della Consulta ha presentato un progetto sensibile e attento “Te lo dico sottovoce” che porta in classe il tema tutto l'anno, per condividere con i propri amici e compagni la riflessione a riguardo».

«Il delicato e tragico tema del contrasto alla violenza deve essere affrontato tutto l'anno e l'obiettivo è fare in modo che il 25 novembre non debba più essere commemorato – conclude Stefania Sartori, consigliere provinciale delegata alle pari opportunità – Le pari opportunità sono una delle funzioni fondamentali della Provincia di Treviso e per questo insieme alla Commissione provinciale abbiamo messo in campo diverse iniziative tra i quali il video sull'1522, pubblicato su youtube e sui canali istituzionali dell'Ente».

Roncade ricorda le vittime con un'installazione

Il Comune di Roncade, nella piazza del Municipio ha allestito, in collaborazione con i dipendenti del Comune, i consiglieri comunali ed i volontari della Pro Loco di Roncade, una particolare installazione in ricordo delle 101 vittime di femminicidio registrate in Italia da inizio anno. Si tratta dei ritratti dei volti delle donne che sono state uccise troppo spesso per mano di coloro che conoscevano bene e che dicevano di amarle. Nomi e storie al femminile, diversissime fra loro per età, esperienze, passioni, eppure accumunate dal medesimo tragico epilogo: uccise perché donne.

Giulia Cecchettin-3

Inoltre, nell'occasione è stata posizionata anche una cassetta delle lettere dove i passanti potranno lasciare in assoluta libertà un messaggio. Il frutto dei pensieri scritti sarà poi raccolto e fungerà da punto di partenza per la promozione di un evento pubblico di riflessione sui temi della violenza sulle donne e delle libertà negate. L'allestimento vuole dunque essere un segnale per tutta la Città, un invito a soffermarsi, riflettere e farsi esempio affinché fatti come questi non accadano più. «Quanto accaduto ci interroga non solo sulla tragedia individuale, ma anche sul piano collettivo rispetto alla diffusione della violenza di genere, allo stato delle relazioni oggi e al sentire dei più giovani – sottolineano il sindaco Pieranna Zottarelli e l’assessore comunale Viviane Moro – Lanciare un segnale forte serve per superare l'indifferenza, ma è necessario investire con costanza affinché si diffonda una cultura di conoscenza e di rispetto reciproco delle libertà dell'altro verso una parità effettiva».

Presente anche un ricordo di Sandra Casagrande, la pasticcera di 44 anni uccisa nel suo negozio, nel centro del paese, il 29 gennaio del 1991. La donna fu trovata priva di vita accanto alla porta del bagno, poco prima di mezzanotte, trafitta da 22 pugnalate inferte con un coltello e con una forbice. Il delitto, nonostante le molte tracce biologiche e di altro tipo lasciate sulla scena del crimine e le varie testimonianze raccolte, non fu mai risolto ed il caso venne archiviato sei mesi dopo l'accaduto. Tra le principali figure sulle quali si concentrò l'attenzione degli investigatori ci fu quella dell'allora comandante della locale stazione dei carabinieri il quale, cercato dai colleghi del reparto operativo giunti da Treviso poco dopo l'allarme, fece rispondere ai familiari di non essere in casa, circostanza che egli stesso ammise 18 anni più tardi. Nel 2009, l'allora procuratore di Treviso, Antonio Fojadelli, ritrovando negli archivi un reperto con residui di Dna diversi da quelli della vittima, riaprì il fascicolo richiamando l'attenzione di varie trasmissioni televisive nazionali ma, anche in quel caso, senza esito.

A Treviso lo spettacolo teatrale di sensibilizzazione “La vita è”

L’associazione di volontariato “Uniti per la Vita”, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne 2023, propone per oggi, 25 novembre, presso il polo museale di S. Caterina di Treviso, lo spettacolo teatrale di sensibilizzazione “La vita è”, tratto dal libro di Alice Franceschini “Dimmi che mi hai voluto”, ispirato alle reali tragiche vicende umane raccontate dalle volontarie dal locale Centro di Aiuto alla Vita ed aventi ad oggetto la storia di tre donne alle prese con gravidanze difficili, insanabili tensioni familiari, solitudine e violenza domestica. Due spettacoli saranno previsti al mattino per le scolaresche alle ore 9.00 e alle ore 11.00. Alle ore 21.00 lo spettacolo principale aperto alla cittadinanza con offerta libera. L’evento è organizzato con il patrocinio del Comune di Treviso che si ringrazia per la disponibilità degli spazi e di Regione del Veneto, Confindustria Veneto Est e Confcommercio Treviso.

Anziane al lavoro per colorare la panchina

A Montebelluna una ragnatela di fili rossi

Una ragnatela di fili rossi nello spazio all’ex mercato del pesce con al centro una sedia: è questo il simbolo scelto oggi a Montebelluna per celebrare della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Debora Varaschin: «Un progetto che prende spunto da un’installazione artistica vista qualche anno fa. La simbologia della ragnatela, di fili sottili ma forti che spesso, troppo spesso non si riescono a spezzare. In senso negativo questo simbolo vuole rappresentare quei legami che, pur nella consapevolezza di non essere sani, di non essere fatti di amore, ma di ricatti e violenza, non si riescono a spezzare, imprigionando le donne in una ragnatela da cui non riescono a liberarsi. Dall’altra parte il senso positivo dell’installazione fa riferimento ai legami positivi, composti da una ragnatela che protegge e aiuta le donne ad uscire da relazioni e dalle situazioni di difficoltà e violenza. Troppo donne continuano ad essere vittima di violenza psicologica o a morire per mano di uomini violenti con cui nella maggior parte dei casi hanno o hanno avuto una relazione. Abbiamo voluto in questi giorni di profondo dolore e rabbia per quanto accaduto a Giulia, dare un segnale con diverse iniziative, tra cui questa - la ragnatela dell’amore - , per stimolare riflessioni soprattutto nelle persone vicine, in chi si accorge di situazioni di difficoltà, affinché queste persone non facciano finta di niente, ma permettano alla ragnatela malata di convertirsi in una ragnatela sana, per aiutare a capire e a reagire chi è in difficoltà. Un grazie a chi questa mattina era presente, in particolare a Michela Morello che dieci anni fa ha vissuto la tragedia che ha sconvolto la nostra comunità con la morte della sorella Denise».

La commemorazione di Montebelluna

Centro Sartor: una panchina rossa contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, resa ancora più attuale dai recenti fatti di cronaca, anche il Centro Servizi alla persona “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto ha voluto unirsi al coro di quanti dicono basta alla violenza di genere. Per questo ha installato, proprio nel giardino della struttura per anziani castellana, una panchina rossa, in ricordo delle vittime di femminicidio e in particolare di Giulia Cecchettin. Al centro della panchina, infatti, un cartello riporta la citazione con la quale il padre della studentessa ventiduenne uccisa dall’ex fidanzato aveva commentato il ritrovamento del corpo della figlia: “L'amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non urla, non picchia, non uccide”. Attaccati alla panchina, poi, una serie di fiocchi colorati a simboleggiare i nodi contro la violenza. La panchina è stata dipinta nei giorni scorsi proprio dal personale e dagli ospiti della struttura, tutti uniti dallo stesso sentimento di condanna di ogni forma di violenza contro le donne.

Lunedì un convegno all'Auditorium del Ca’ Foncello di Treviso

Appuntamento formativo organizzato dalle Organizzazioni Sindacali di CGIL, CISL e UIL trevigiane lunedì 27 novembre dalle ore 9 alle 12.30 all’Auditorium dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso per far conoscere gli strumenti di tutela e prevenzione contro la violenza sulle donne. All’incontro prenderà parte la Consigliera provinciale di Parità Tiziana Botteon, il responsabile dell’area vigilanza dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso Andrea De Lena e la funzionaria ispettiva Lucia Patti che affronteranno il significato di discriminazione nei luoghi di lavoro e la convalida delle dimissioni delle lavoratrici madri e dei padri, il giuslavorista avv. Andrea Favretto, gli avvocati Angonese, Cavinato, Manfron e Boschetto dello Studio Legale ACM che tratteranno delle casistiche di aggressione, la psicologa Fulvianna Furini che indagherà sulla gestione dello stato emotivo e psicologico nei casi di molestie. Inoltre, interverranno i segretari generali di CGIL Treviso, Mauro Visentin, di CISL Belluno Treviso Massimiliano Paglini e di UIL Treviso Gianluca Fraioli.

Le iniziative nelle case di riposo di Israa

Nella Residenza Menegazzi, particolarmente impegnata e attiva nel promuovere assiduamente una cultura del rispetto e della nonviolenza,  nel prato antistante l’ingresso, sono state allestite numerose croci bianche, a cui domani alle ore 10.45 gli operatori appenderanno su ciascuna scarpe, sandali, stivali e zoccoli rossi, per sensibilizzare e far riflettere sui nostri comportamenti e pensieri, per non normalizzare la violenza, per non giustificarla né attenuarla. “Per contrastare la violenza sulle donne, il più grande valore è il tuo impegno!” recita lo slogan dell’iniziativa, che offrirà ai partecipanti anche dei braccialetti rossi da indossare, ciascuno con un messaggio personalizzato, come promemoria della responsabilità personale dei propri pensieri e gesti che quotidianamente si offrono nei nostri luoghi di vita, di lavoro, di cura. La partecipazione a questo particolare momento è aperta a tutta la cittadinanza e rivolta in particolare a tutto il quartiere San Giuseppe, sviluppato attorno alla residenza. Nella Residenza di Casa Albergo Salce invece, lo slogan è “Facciamo rumore contro la violenza sulle donne” e nella giornata di venerdì 24 alle ore 17.15 ci sarà un momento di lettura di piccoli brani a cura delle persone presenti, dei residenti e dei familiari, e poi si darà il via ad “un minuto di rumore” contro il silenzio e la paura, per promuovere la solidarietà contro l’assenza. Presso la Residenza dello Zalivani già durante questa settimana, sensibilizzati dall’attualità così cogente, è stato allestito un angolo  “Uniti CONTRO la violenza sulle Donne” con uno specchio che recita “STOP VIOLENZA” per offrire l’occasione di fermarsi e guardarsi negli occhi, noi stessi e gli altri, contro il consumismo di immagini e la frenesia dei sentimenti e delle emozioni. Anche alle Residenze Anziani Città di Treviso,  residenti e personale hanno allestito uno spazio all’ingresso per testimoniare l’impegno verso questa causa. Sono stati scelti alcuni simboli significativi: il vaso dalle labbra rosse e la lanterna, per esprimere l’importanza di dare voce e gettare luce sulla violenza e sul sopruso, per dissentire dall’invisibilità e dal silenzio che la paura e l’isolamento  possono provocare. “La grandezza sta nel rispetto” – No a nessun tipo di violenza sulle donne!

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Ponte di Piave ha ospitato “Municipio porte aperte per la prevenzione”

L’Amministrazione comunale di Ponte di Piave, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra in tutto il mondo il 25 novembre, ha organizzato una iniziativa rivolta alle donne al di sotto dei 50 anni per dar loro la possibilità di effettuare uno screening gratuito. «Ringrazio – ha dichiarato il Sindaco Paola Roma -  a nome dell’intera cittadinanza quanti hanno dato la disponibilità per l’ottima riuscita dell’iniziativa. L’Amministrazione è impegnata da anni nella prevenzione proponendo anche in occasione della Giornata Internazionale un evento al femminile per combattere ogni forma di violenza contro le donne. Alla giornata hanno preso parte gli studenti dell’ISIS Obici di Oderzo – Corso Servizi per la sanità e l’assistenza sociale – Angelica, Melissa, Erika ed Alessia che, nell'ambito dell'alternanza scuola lavoro hanno dato la disponibilità a svolgere il servizio di segretariato e di accoglienza dell’evento toccando così con mano tale realtà per poi proseguire nel corso di studio della laurea delle professioni sanitarie. Un ringraziamento particolare al Presidente della LILT provinciale, Dott.  Alessandro Gava, al Dott. Christian Rizzetto e Domenico Cattai, referente della sezione opitergina della LILT per aver dato la disponibilità ad effettuare le visite senologiche e senza i quali l’iniziativa non sarebbe stata possibile.  Ringrazio il Presidente della Cooperativa Castelmonte, Dott. Giuseppe Possagnolo, per aver offerto uno screening gratuito a tutti i cittadini di Ponte di Piave. Voglio sottolineare la presenza di Viktor Kalinichenko medico ucraino che, ha ufficialmente ricominciato il suo percorso dalla base. Superato il corso per diventare soccorritore in ambulanza, è stato poi assunto dalla Cooperativa Castelmonte. Ringrazio i Presidenti dei gruppi comunali AVIS - Agostino Redigolo -  e AIDO - Marco Lorenzon - per aver dato la loro disponibilità ad essere presenti in questa giornata: la loro presenza sottolinea ancora una volta l’importanza della promozione di tali iniziative ed auspico che soprattutto i giovani possano trovare nell’Associazionismo la voglia di partecipare in modo attivo alla vita della comunità. Ringrazio infine – conclude Roma – la ditta TRANS GHIAIA di Oderzo che, come già fatto nel passato - ha finanziato l’iniziativa, dando dimostrazione di come le aziende del territorio siano solidali e vicine ai territori ed alle amministrazioni per il raggiungimento del bene comune, in questo caso quello davvero più prezioso, il diritto alla salute». Venti donne hanno partecipato alle visite senologiche gratuite della LILT e 50 cittadini hanno approfittato dei check up sanitari gratuiti con misurazione della pressione arteriosa e della glicemia a cura della Cooperativa Castelmonte, mentre AVIS e AIDO hanno promosso attività di promozione della salute e prevenzione.

Claudia Vedelago con il pane all'abbraccio

Pagnotta dell'abbraccio, boom di vendite

Boom di vendite: una settimana di richieste nei 27 panifici della Marca Trevigiana per la pagnotta Abbraccio, ideata e promossa dal gruppo provinciale Panificatori, con il patrocinio di Terziario Donna, per diffondere il numero nazionale antiviolenza 1522 (stampato nel sacchetto) e sostenere, con il ricavato, i 5 centri antiviolenza dell’Azienda sanitaria della AULSS 2. “Nell’insieme- afferma Claudia Vedelago, consigliera e panificatrice- ne abbiamo vendute migliaia. Siamo alla terza edizione ed abbiamo intenzione di proseguire. Il tam tam quest’anno è partito per tempo: passaparola, social, locandine, articoli, tutti insieme abbiamo promosso questa pagnotta, di colore arancione per il concentrato di pomodoro, che simboleggia l’abbraccio e che porta l’attenzione di tutti verso questa piaga che non si arresta”. A Istrana, l’abbraccio è diventato anche flash mob con tutti i commercianti del Distretto urbano del commercio si sono riuniti in piazza per simboleggiare l’abbraccio e dimostreranno, con la loro presenza, l’impegno concreto per sensibilizzare i consumatori contro la violenza di genere e diffondere nei negozi il numero 1522 stampato sul sacchetto di carta con cui viene venduta la pagnotta. Coreografie con abbracci simbolici e colore arancione come sfondo: non mancherà il posto di Giulia.

Il presidio di Azione

Anche Azione in piazza

Azione Treviso oggi ha partecipato alla mobiltazione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, allestendo un presidio nella piazzetta del Battistero, accanto al Duomo di Treviso. Il segretario provinciale Fabio Pezzato e alcuni componenti del direttivo hanno incontrato i cittadini per  illustrare la campagna nazionale "25 Novembre è tutti i giorni #nonènormalechesianormale". Il 22 novembre in Senato è stata approvato il pacchetto di norme antiviolenza che Elena Bonetti, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini hanno scritto insieme a Marta Cartabia e Luciana Lamorgese all'epoca del governo Draghi e portato avanti dall'esecutivo di Giorgia Meloni. Tra le proposte avanzate da Azione,  a livello nazionale, c'è l'aumento del numero di centri antiviolenza, in linea con gli obiettivi europei, il potenziamento della settimana contro la violenza nella scuola, introdotta nel 2009 dalle ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini e il rafforzamento del reddito di libertà per l'integrazione lavorativa e sociale di tutte le vittime di violenza.  "Vogliamo riunire un gruppo ampio di personalità, associazioni e politici per costruire un progetto culturale che coinvolga la scuola, le famiglie e le istituzioni" è quanto afferma Azione.

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