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Maltempo in Veneto, la situazione più grave degli ultimi decenni

Il fenomeno dell’acqua alta a Venezia ha raggiunto un livello di 1,6 metri, cosa che non accadeva dal 1979. La forza dell'acqua causa danni gravissimi al ponte Bailey a Ponte della Priula, traffico nel caos anche sulla Feltrina

Il maltempo di questi giorni, per intensità ed estensione, appare certamente come il più rilevante registrato negli ultimi decenni. Nel sottolineare l’importanza di non abbassare il livello di guardia e con l’invito ai cittadini di compiere nelle prossime ore e fino a domani gli spostamenti strettamente necessari, dall’Unità di Crisi attivata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia e coordinata dall’assessore Gianpaolo Bottacin, si evidenziano come  elementi estremamente significativi la quantità di pioggia caduta mediamente in tutto il territorio regionale, che ha toccato i 500 mm in 48 ore, dato che non si registrava dal 1966 in proporzioni di questo tipo.

Piave29ottobre2018

A tutto ciò si aggiungano i picchi registrati in alcune zone alpine e prealpine in cui si potrebbe superare la ragguardevole misura di 700 mm. Anche il fenomeno dell’acqua alta a Venezia ha raggiunto un livello di 1,6 metri, cosa che non accadeva dal 1979. Relativamente in particolare all’arco alpino e pedemontano sono stati inoltre registrati fenomeni franosi con erosioni ai piedi delle opere di difesa idraulica in moltissime località.

È in corso la decisione, di concerto con le altre Regioni interessate, di attivare uno svaso dell’acqua dell’Adige nel lago di Garda attraverso la galleria Mori Torbole, cosa che non avviene da quasi vent’anni, con lo scopo di alleggerire l’ondata di piena nelle località toccate dal basso Adige.

Il Consorzio di Bonifica Piave al lavoro. E’ stata completata l’accensione di tutte le idrovore poste lungo l’asta del Monticano. Ora gradualmente si sta procedendo lungo il Livenza. Ricordiamo che la gestione dei grandi fiumi (Piave, Monticano, Livenza, Muson) viene coordinata direttamente dalla Regione Veneto, il Consorzio si occupa della rete minore. Per quanto riguarda le casse d’espansione poste lungo la rete minore, il riempimento procede e per ora consente di controllare i livelli nei fiumi come Viazza, Avenale, Brenton. Su tutte le stazioni meteo dell’alta pianura si sono superati i 40 mm, su alcune si stanno toccando addirittura gli 80 mm.

CIA Agricoltori Italiani Veneto sta monitorando da ormai quasi 48 ore la situazione del maltempo sul territorio regionale. La prima parte della giornata di lunedì è stata vissuta con particolare apprensione nelle province di Belluno, Treviso e Venezia. «La rete idrica - conferma il presidente regionale Gianmichele Passarini - è in grande sofferenza. Non aiuta il vento di scirocco che riporta l'acqua verso l'interno. A peggiorare la situazione, la vastità di superfici impermeabili del nostro territorio». L'eccezionale ondata di piogge sta mettendo in ginocchio anche le produzioni agricole: il 20 per cento della soia - in Veneto ci sono quasi 140mila ettari coltivati - non è stato ancora raccolto e c'è un rallentamento nella semina del frumento (che nel 2018 e di 96.300 ettari). «È molto importante che sia stata diramata la massima allerta in queste ore - aggiunge Passarini - e ci sia una mobilitazione così importante, Ma è arrivato il momento di cambiare approccio. Fino ad ora il problema del clima che cambia è stato affrontato in emergenza. Dobbiamo invece adattarci al cambiamento climatico. Ciò ribalterebbe la situazione e ci permetterebbe di ragionare in previsione di ciò che succederà, mettendo in campo la pianificazione sia di tecniche che di strategie necessarie alla mitigazione dell'impatto degli eventi. Superata questa emergenza, dovremo cambiare passo, mettendo attorno allo stesso tavolo gli agricoltori, gli esperti, i ricercatori e i decisori politici».

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