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Cronaca

Pagamento con Pos, Confesercenti Treviso: «Non si possono applicare commissioni al cliente»

A spiegarlo è la presidente Dania Sartorato, commentando l'episodio accaduto a Cornuda, che ha visto una barista aggredita a causa di un sovrapprezzo aggiunto al pagamento con Pos

Non è possibile arbitrariamente, anche avendo informato il cliente, applicare una commissione supplementare a carico di un cliente che abbia inteso pagare con il bancomat anziché in contanti. A spiegarlo oggi è la presidente di Confcommercio Treviso, Dania Sartorato, commentando l'episodio accaduto due giorni fa a Cornuda, che ha visto una barista aggredita fisicamente da un avventore a causa di un sovrapprezzo di 50 centesimi aggiunto allo scontrino di un caffè in seguito al saldo del conto con la moneta elettronica.

«Allo stesso modo - sottolinea Sartorato - non sono ammessi cartelli che avvisino la clientela dell'esistenza di una quota aggiuntiva sul conto finale per pagamenti con bancomat al di sotto di una certa soglia». Per la presidente dell'organizzazione del commercio, esiste effettivamente su questo «un po' di ignoranza, dato che fenomeni di questo tipo sono ancora diffusi. Noi informiamo puntualmente tutti i nostri associati, nel caso specifico l'esercente coinvolta nell'incidente non lo è».

Ciò che il gestore può fare è esigere la massima chiarezza sui costi da parte della rete bancaria a cui si appoggia per le transazioni elettroniche. «A questo scopo - conclude - la nostra organizzazione, assieme a Confesercenti, Confartigianato e Cna, nella sede del ministero dell'Economia e delle finanze, ha sottoscritto con l'Abi e l'Associazione italiana del prestatori di servizi di pagamento per favorire la mitigazione, la comprensibilità e la comparazione delle commissioni applicate».

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