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Cronaca Ponzano Veneto

Scacco al boss: rapine per finanziare il clan mafioso, 4 arresti Video del colpo alla Tupperware

L'operazione "Due Sicilie" è scattata giovedì mattina. Grazie alle rivelazioni di Vito Galatolo sono stati ricostruiti diversi colpi

PONZANO Rapine per finanziare le altre attività del suo gruppo, al di qua e al di là del canale di Messina. L'operazione "Due Sicilie" dei carabinieri del Ros di Padova, con l'aiuto anche dei militari del Comando provinciale di Venezia, giovedì mattina è arrivata a una fase cruciale. Sono scattate infatti una serie di perquisizioni e di ordinanze di custodia cautelare nell'hinterland veneziano sulla base delle rivelazioni di Vito Galatolo, il boss mafioso arrestato nel 2014 nel suo appartamento di via Pio X in pieno centro a Mestre. Il figlio del capo mandamento Vincenzo Galatolo, all'ergastolo per l'omicidio del generale Dalla Chiesa, ha contribuito a scoperchiare il calderone facendo luce sulle attività della propria cosca.

Ha deciso di collaborare con la magistratura, convinta che nonostante si trovasse in laguna come "sorvegliato speciale", "U Picciriddu" continuasse comunque a tenere le redini della sua cosca mafiosa. Il boss dopo l'arresto del padre sarebbe infatti diventato il figlio, che per finanziare le sue attività aveva bisogno di soldi. Di tanti soldi. Per questo sono state pianificate e in alcuni casi portate a termine una serie di rapine: e alle quattro persone finite in manette viene constestato proprio il reato di rapina aggravata in concorso. Erano i "picciotti", prevalentemente di origini palermitane, che Galatolo era riuscito a raccogliere attorno a sé.

Le indagini pertanto hanno permesso di svelare, l’estate scorsa, tutte le fasi di una rapina tentata nei confronti di un’agenzia scommesse di Mestre e di quella effettuata il 16 giugno scorso alla concessionaria Tupperware di Ponzano Veneto, nel Trevigiano. In quest’ultima circostanza sono stati arrestati a Mestre tutti i responsabili dell’assalto (DETTAGLI) e di fatto il gruppo organizzato è stato stroncato (grazie anche all'intervento dell'elicottero che dall'alto ha braccato i fuggitivi) . Erano in progetto altri colpi: nei confronti di un'oreficeria e di un esercizio pubblico di Mestre. Ma la parabola del gruppo criminale era ormai arrivata alla fine.

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