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Curare il cancro con l'assistenza psicologica, arrivano 300mila euro

Varato all’Azienda Ulss 9 il “Progetto di assistenza psicologica in ambito oncologico”. Uno dei primi investimenti di simile rilevanza

TREVISO Sempre maggiore attenzione alla Persona: varato all’Azienda Ulss 9 il “Progetto di assistenza psicologica in ambito oncologico”.  Con un finanziamento di 300.000 euro per i primi tre anni – coperti dal contributo previsto per contratto con il tesoriere dell’Azienda e da destinare alla ricerca ed altre finalità istituzionali – nel panorama sanitario,  è uno dei primi investimenti di simile rilevanza specificatamente nel campo dell’umanizzazione. Redatto dal dr. Angelo Paolo Dei Tos, Direttore del Dipartimento di Oncologia, d’intesa col Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, dr. Gerardo Favaretto, è stato presentato oggi dal Direttore generale Giorgio Roberti.

L’interevento psicologico è prevalentemente destinato a pazienti per i quali vi siano maggiori possibilità di efficacia e quelli a maggior rischio fragilità: persone giovani, persone con figli minori, con scarsa rete sociale o per le quali la malattia risulti effettivamente destabilizzante. Ma l’obbiettivo del progetto non è solo quello di garantire un sostegno ed un’assistenza psicologica efficace ed efficiente al malato oncologico. Prevede, inoltre, anche una specifica formazione del personale medico e infermieristico mirata al rapporto e alla comunicazione coi pazienti. Un ambito già seguito dai servizi di psicologia anche in collaborazione con  organizzazioni di volontariato ma che innovativamente viene da oggi specificatamente governato dall’Azienda nell’ambito della sua programmazione. Allo scopo vengono destinati in forma mirata 2 psicologi a tempo pieno (che andranno ad implementare quelli già in servizio nei servizi di Psicologia Ospedaliera) ed un professionista esperto nel campo specifico di comunicazione.

Sono almeno 1700 all’anno le nuove diagnosi di tumore maligno nell’azienda Ulss 9: 1400 riguardano neoplasie solide e 300 tumori ematologici. L’intervento psicologico è finalizzato a promuovere, migliorare e sostenere l’adattamento alla malattia oncologica quale evento traumatico destabilizzante per la vita di una persona ed il suo equilibrio psicofisico. “Non si tratta di un percorso clinico obbligatorio ma di un’opportunità terapeutica e umanizzante in più che viene offerta – sottolinea Giorgio Roberti,Direttore generale –. Dai colloqui con i cittadini e dai contatti e le segnalazioni emerge che una dimensione clinica e tecnica altamente qualificante non è sempre favorita da una facile comunicazione. In ogni ambito clinico è fondamentale porre attenzione a ciò. Ma in quello oncologico ed ematologico diventa tutto ancora più delicato nel rapporto con il paziente che indiscutibilmente più fragile. E’ necessario mettere in atto tutto il possibile perché il paziente sia sostenuto nel suo percorso. Fondamentale si rivela quindi, l’inserimento della figura professionale dello psicologo nelle unità operative interessate ed un apposito percorso di assistenza mirata al supporto del paziente, ma anche sviluppare forme di comunicazione per favorire la relazione con gli operatori”.

“E’ provato – spiega il dr. Angelo Paolo Dei Tos, Direttore del Dipartimento di Oncologia – che un valido sostegno psicologico, in campo oncologico migliora le prospettive di guarigione. Il progetto è stimato sui dati epidemiologici della popolazione aziendale. Considerata che buona parte della popolazione anziana esita ad accettare ed anche in altre fasce di popolazione possono verificarsi rifiuti o soluzioni alternative, è  prevedibile che, ogni anno, dei nuovi pazienti circa 800 possono essere inviati allo psicologo. Di questi è possibile ritenere che in 500 arriverebbero ad affrontare un percorso di 3 colloqui e 100 di 5”.

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