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Cronaca Conegliano

Maltratta e picchia il padre anziano, 42enne finisce a processo

Alla base dei comportamenti nei confronti dell'anziano genitore ci sarebbero l'abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, che avrebbero causato continue discussioni in casa, sfociate in due episodi, refertati anche dal pronto soccorso

«Sono stati sette anni d'inferno, da quando è tornata a casa non c'è stato un momento di pace tra noi». Questo ha detto oggi 5 luglio, nel corso di un drammatica deposizione, il 70enne di Conegliano che sarebbe stato oggetti di maltrattamenti e lesioni da parte della figlia, una 42enne. Alla base dei comportamenti nei confronti dell'anziano genitore ci sarebbero l'abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, che avrebbero causato continue discussioni in casa, sfociate in due episodi, refertati dal pronto soccorso, in cui avrebbe aggredito il papà.

Secondo la denuncia la 42enne, che avrebbe un problema legato alla dipendenza dalle droghe (nella querela viene riferito che in numerose occasioni sono state trovate delle siringhe in casa) e dagli alcolici, avrebbe maltrattato il padre sin dal 2015, in particolare con espressioni verbali come "schifoso, vigliacco, traditore" e con atteggiamenti che avrebbero ingenerato nell'anziano ansia e paura. Poi, nell'ottobre del 2022, i due episodi che sono valsi la contestazione del reato di lesioni. La donna avrebbe infatti colpito il 70enne fino a farlo cadere a terra e svenire; chiamato il pronto soccorso, in quanto l'uomo non sembrava riprendere i sensi, la 42enne è apparsa particolarmente agitata tanto da costringere i sanitari a somministrarle del valium.

Poi, appena il padre è sembrato riprendersi, si sarebbe scagliata ancora su di lui e solo l'intervento dei medici presenti avrebbe scongiurato che la situazione degenerasse. In un'altra occasione, secondo il papà e sempre a causa dell'effetto di sostanza psicotrope, la donna avrebbe colpito il genitore con una borsetta, causandogli un vistoso ematoma all'altezza del mento.

«Mi diceva che ero malato - ha riferito al giudice l'uomo - che dovevo farmi ricoverare in una struttura per anziani, che avrei dovuto darle la delega per ritirare la pensione. Io mia figlia non l'ho vista per sette anni, poi nel 2015 è tornata a casa perché aveva perso il lavoro. E subito sono iniziati i maltrattamenti, diventati anche vere e proprie violenze fisiche».

La 42enne ovviamente respinge tutte le accuse. Secondo la sua versione sarebbe l'attuale compagna del padre, una straniera molto più giovane del 70enne e che avrebbe denunciato più volte per calunnia, ad aver spinto l'uomo a denunciarla. E tutto per mantenere la casa dell'Ater (l'indagata infatti al momento non lavora ma è sempre stata percettrice di un buon reddito) in cui i tre protagonisti della vicenda avrebbero vissuto fino all'autunno scorso.

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