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Cronaca Conegliano

Rifiuta l'alcol test e viene "calmato" con lo spray al peperoncino, 46enne finisce a processo

L'uomo, residente nel coneglianese, è accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Nel dicembre del 2019 era rimasto coinvolto in un modesto incidente stradale per cui però viene chiamata dal Polizia Locale. La sostanza utilizzata gli avrebbe creato una reazione per cui aveva cominciato schiumare dalla bocca e non era più riuscito a respirare

Qualche bicchiere di troppo lo aveva effettivamente bevuto, tanto da finire sotto processo per guida in stato di ebbrezza, procedimento risolto con l'estinzione del reato attraverso i lavori socialmente utili. Ma il 46enne protagonista di questa vicenda, che risale al dicembre del 2019, era in sé quando, chiamata la polizia locale di Conegliano per un modestissimo tamponamento, gli venne chiesto di sottoporsi all'alcol test. «Io lo faccio solo se lo eseguite anche a quelli che stavano sull'altra auto» fu la sua risposta, data ad onore del vero in maniera non proprio educata. I vigili urbani di Conegliano coneglianese, per farlo venire a più miti consigli, estrassero allora lo spray al peperoncino che avevano in dotazione e lo spruzzarono sul viso dell'uomo. Che però aveva delle patologie respiratorie. L'effetto della sostanza contenuta nella bomboletta fu immediato: il 46enne fu vittima di una crisi, non riusciva più a incamerare ossigeno. Così, divicolandosi nel tentativo di cercare aria (questa è almeno la tesi del suo difensore, l'avvocato Sara Scattolin) procurò ad uno degli agenti intervenuti delle lesioni (giudicate guaribili in 5 giorni), oltre a danneggiare la macchina dentro cui fu caricato.

Oggi, 3 febbraio, si è celebrata l'udienza in cui il 46enne è accusato di resistenza a pubblico ufficiale, appunto danneggiamento (che però, per effetto della Riforma Cartabia, cadrà in quanto manca la querela) e lesioni personali. La storia è quella di un modestissimo incidente stradale avvenuto nel coneglianese. I conducenti delle auto, non trovando un accordo sulla dinamica dei fatti che avevano portato al tamponamento, decidono di chiamare la Polizia Locale che, una volta intervenuta, nota che il 46enne avrebbe avuto i sintomi di uno stato alcolemico. E gli chiedono di fare il test. «Io lo faccio se lo fate anche a loro - dice indicando le due persone che erano dentro l'altro veicolo - peraltro ho visto che conducente e passeggero si sono scambiati di posto, evidentemente chi guidava è del tutto in regola». Nasce un diverbio con gli agenti, che finisce con uno dei vigili urbani che tira fuori uno sparay al peperoncino e lo spruzza addosso all'uomo.

Ma il 46enne è affetto da svariate patologie: oltre al bruciore provocato dal liquido contenuto nella bomboletta perde il respiro e comincia a schiumare dalla bocca. Sarebbe in questi frangenti che, divincolandosi non tanto per sfuggire alla "Locale" quanto per cercare aria, avrebbe colpito uno degli agenti tanto da provocargli delle ferite, oltre a sbattere con violenza contro l'auto fino a danneggiarla. Portato alla centrale, finirà nei due giorni successivi all'ospedale per essere curato dalle serie conseguenze riportate all'apparato respiratorio.

Ma non è finita qui. L'uomo attende infatti l'esito del processo penale (la sentenza è prevista il prossimo 28 aprile): nel caso in cui il tribunale dovesse dargli ragione e assolverlo, è già pronta un'azione civile contro gli agenti e la polizia locale.

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