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Cronaca

Anci: Ici, Imu e addizionale Irpef peggiorano i bilanci comunali

Secondo l'indagine, i trasferimenti pro capite riconosciuti dallo Stato subiranno nel 2013 una riduzione del 90%: da 117 a 17 euro

I cittadini della provincia di Treviso, ai cui Comuni di residenza lo Stato, nel 2010, riconosceva trasferimenti pari ad una media di 177 euro pro capite, nel 2013 ne riceveranno appena 17, con una riduzione di oltre il 90%.

È quanto emerge da un'indagine condotta dall'Associazione dei Comuni (Anci) della Marca Trevigiana, eseguita attraverso dei questionari ai quali hanno partecipato 38 delle amministrazioni comunali.

La ricerca è stata eseguita come conseguenza della segnalazione giunta da varie municipalità che avrebbero rilevato come l'autonomia impositiva affidata a livello centrale alle amministrazioni comunali (Ici, Imu, addizionale Irpef) si sia di fatto rivelata null'altro che "una pressione tributaria nazionale mascherata da fiscalità locale".

I meccanismi di riscossione e di ripartizione delle imposte comunali, in altri termini, avrebbero generato un peggioramento delle condizioni di bilancio pur a fronte di riduzione di spese pro capite (mediamente 104 euro nel triennio) e, non di rado, di una necessaria contrazione dei servizi forniti.

Il sistema che disciplina il prelievo Imu, riservando allo Stato il gettito integrale correlato ai soli immobili dedicati ad attività produttive, e la conseguente introduzione del "Fondo di solidarietà comunale" per compensare le diverse situazioni locali, sarebbe inoltre la causa di un paradosso. Per far fronte alle richieste dello strumento, infatti, almeno 11 dei 38 comuni trevigiani oggetto dell'inchiesta, a conti fatti si trovano a dover versare una quota maggiore di quanto riceverebbero dall'Imu sugli altri edifici.

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