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Cronaca Mareno di Piave

Muore asfissiato dentro un autoclave, iniziato il processo

Daniel Alexandru Cojocaru, 43 anni di origini rumene, morì il 24 agosto del 2017 presso la vitivinicola Cide di Mareno di Piave. Sul banco degli imputati c'è Ettore Dall'Armellina, 74 anni di Mareno, il titolare dell'azienda

Morto per asfissia all'interno di uno dei silos utilizzati per la spumantizzazione dei vini. Questa la fine tragica di Daniel Alexandru Cojocaru, 43 anni di origini rumene, l'operaio deceduto il 24 agosto del 2017 presso la vitivinicola Cide di Mareno di Piave. Per quei fatti oggi a Treviso si è aperto il processo a Ettore Dall'Armellina, 74 anni di Mareno, cui viene contestato il reato di omicidio colposo.

Furono i colleghi dell'operaio rumeno ad accorre in aiuto di "Daniele", così come tutti lo chiamavano, per cercare di tirarlo fuori dall'autoclave e quindi allertare i soccorsi. L'operaio era riverso a pancia in giù. La cisterna era vuota e non sarebbero stati in programma lavori di pulizia durante la giornata. C'è stato il rischio per gli stessi colleghi di rimanere avvelenati poiché l'atmosfera all'interno infatti ha una minima percentuale di ossigeno ed  è invece quasi satura di anidride carbonica e di azoto.

In vicolo delle Margherite, sede della Cide, era subito intervenuta una squadra dei vigili del fuoco: dentro al silos era entrato un giovane pompiere marenese, che era in servizio e abita a pochi passi da dove si era consumato il dramma. Quando i vigili del fuoco estrassero il corpo iniziarono anche i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118 ma dopo qualche decina di minuti i medici non avevano potuto fare altro che constatarne il decesso

In aula il medico legale Alberto Furlanetto ha confermato che le tracce presenti nei polmoni sono un indicatore che la morte è avvenuta per asfissia mentre un ispettore dello Spisal ha di fatto confermato le ipotesi della procura, e cioè che non era a disposizione lo strumento per la misurazione dell'ossigeno negli ambienti in cui gli addetti dovevano intervenire e di avere lasciato che si consolidasse una prassi pericolosa per i lavoratori, consistita nell'accesso interno ai recipienti di vinificazione per l'asportazione di eventuali residui di sporcizia. Il dibattimento riprenderà il 6 aprile prossimo.

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