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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Nervesa della Battaglia

Ca' della Robinia, il legale di Sernagiotto rimane nel processo

Fabio Crea, avvocato dell'ex uomo politico, scomparso lo scorso 29 novembre, ha deciso in accordo con la famiglia di restare a giudizio nel procedimento sullo scandalo della cooperativa sociale trasformata in un birreria per ottenere una declaratoria di innocenza

Una declaratoria di innocenza e non solo l'estinzione del reato per morte dell'imputato. E' questo a cui punta la famiglia di Remo Sernagiotto, l'ex assessore regionale al sociale ed ex eurodeputato morto lo scorso 29 novembre a causa delle conseguenze cerebrali di un infarto. Per questo, su preciso mandato della famiglia, l'avvocato Fabio Crea ha deciso di restare nel processo per lo scandalo di Ca' della Robinia, 3 milioni e mezzo di euro di finanziamento pubblico regionale per un progetto che doveva far sorgere una fattoria didattica per persone disabili nell'area dell'ex Disco Palace di Nervesa. Ma invece quello che venne realizzato fu una birreria.

Sernagiotto era uno degli imputati al processo, che vede accusati anche  l'ex dirigente dei servizi sociali della Regione Mario Modolo, l'ex proprietario del Disco Palace Giancarlo Baldassin, il consulente finanziario Egidio Costa e il consigliere della cooperativa Pierino Rebellato. Per Sernagiotto, Modolo e Baldassin l'accusa era di truffa e corruzione. Nei confronti di Baldassin viene ipotizzata anche la bancarotta, Costa è accusato di truffa.

«Un conto è l'estinzione del reato - spiega Crea - un altro è la dichiarazione di totale estraneità ai fatti che venivano imputati a Sernagiotto. Noi crediamo nella giustizia e nel fatto che l'ex eurodeputato non si sia macchiato dei reati che gli venivano contestati». 
La prova, per il legale della famiglia, è che l'articolo 8 della legge di Bilancio del 2011, che introduceva il Fondo di rotazione di cui beneficiò anche Ca' della Robinia, fosse stato approvato dalla V Commissione regionale (quella su Sociale e Assistenza). «Non si può dire che tutto è stato fatto alla spalle degli organi regionali - ha detto l'avvocato Crea - c'è un voto che chiaramente indica le linee generali. Non è stata una iniziativa di Sernagiotto, che di quella Commissione non faceva neppure parte».

La Corte dei Conti, lo scorso gennaio, aveva assolto l'ex assessore regionale condannando invece i titolari di Ca' Della Robinia a restituire i tre milioni di finanziamento. «Tu non c'entravi niente», era stato lo sfoga della figlia Gloria. «Chi ti conosceva davvero - aveva proseguito - non poteva avere dubbi. E' una vittoria anche nostra,  che ci abbiamo sempre creduto, che abbiamo sofferto con te e non abbiamo abbassato la testa, mai".

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