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Cronaca Pederobba

Cinquantenne vittima di una estorsione a "luci rosse": «Dammi soldi o dirò che mi hai violentata»

E' finita male per un trevigiano la "notte brava" passata a cercare compagnia tra le professioniste del sesso, costretto a sganciare 100 euro per un rapporto neppure consumato. La donna, una albanese di 30 anni, è finita a processo

«O paghi o ti denuncio per violenza sessuale». E' finita male per un trevigiano di 50 anni la "notte brava" passata a cercare compagnia tra le professioniste del sesso, costretto a sganciare 100 euro per un rapporto neppure consumato. Ma peggio è andata per la prostituta, denunciata e finita a processo, con il cliente che si è costituito come parte civile.

Sul banco degli imputati è finita S.C., albanese di 30 anni. La donna, secondo le accuse, praticava la zona di Pederobba dove si spacciava per una lavoratrice del sesso. Lui invece, trevigiano, era uno di quelli che alla sera va a caccia di sesso mercenario a buon mercato e quella notte stava in zona cercando compagnia. La vicenda si svolge il 23 febbraio del 2016. Il 50enne è sulla strada principale che porta verso il centro di Pederobba e sul ciglio della strada nota una donna. L'orario e il contesto gli fanno fare "due più due" e quindi si avvicina e fa segno ad S.C. di avvicinarsi. Questa, agghindata come una che batte la strada, si qualifica come prostituta ed entra nella macchina. Ma una volta appartati in una zona buia scatta la trappola. L'uomo e la donna infatti non consumano affatto un rapporto sessuale e lei  passa alle minacce. «Dammi soldi o ti denuncio» gli dice, aggiungendo: «O mi paghi o ti denuncio per violenza sessuale, dirò che mi hai violentata».

Il 50enne tentenna, non vuole pagare quello che considera essere niente di più che un ricatto, poi pressato dalla 30enne cede e le consegna circa 100 euro. La donna scende dall'auto e lui se ne va. Ma non finisce qui. Forse temendo che lei gli abbia preso il numero di targa e possa tornare alla carica con nuove pretese l'uomo prende e va dritto ai carabinieri. «E' salita in macchina - è la sua versione - dicendo che era una prostituta ma poi mi ha estorto 100 euro sotto minaccia».

Di S.C. fornisce anche un accurato identikit e  un paio di notti dopo la giovane, durante un perlustraziuone, viene identificata. E scatta la denuncia per estorsione, reato di cui la 30enne deve adesso rispondere.

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