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Cronaca San Biagio di Callalta

Bassirou e Fallou, è gara di solidarietà. Il 18enne doveva iniziare a lavorare in una ditta edile

La tragedia è avvenuta lunedì pomeriggio a Fagarè di San Biagio di Callalta nelle acque del Piave. Le salme del 18enne e del fratellino 14enne saranno trasferite in Senegal e per questo i genitori dei compagni di classe del più giovane tra le vittime hanno indetto una raccolta fondi per la mattinata di giovedì, di fronte alle scuole medie

«Ieri sono usciti quasi un'ora, sono andati via alle cinque e mezza, andavano a giocare a pallone, quando sono passati di la, al fiume, si sono fermati... non ci possiamo fare niente, il destino è destino». Abdoulaye, 60 anni, non riesce a darsi pace per la tragedia che lunedì pomeriggio, sul Piave, a Fagarè di San Biagio di Callalta, gli ha strappato due dei suoi quattro figli, Bassirou, 18 anni, e Fallou, 14 anni. Stamattina il padre si è recato presso il municipio di San Biagio di Callalta (lui, la moglie e gli altri due figli vivono nella zona di Sant'Andrea di Barbarana, in piazza Pio X) per le tristi pratiche burocratiche: la volontà della famiglia è quella di portare in patria le salme dei suoi ragazzi e di fare a sua volta ritorno nel paese africano. In queste ore sono in molti che si stanno stringendo attorno alla sua famiglia: ieri nell'abitazione è stato un continuo, ininterrotto viavai di amici e parenti.

«Al Piave siamo andati abbastanza volte da quando è iniziata l'estate, lo conoscevamo abbastanza, è stata una cosa inaspettata. Ci siamo spostati un pò più in la, a nord, abbiamo sentito la corrente più forte del solito, volevamo uscire ma la corrente ci tirava dentro. Fallou che era il più piccolo non riusciva ad uscire, si era abbassato un pò e credo si fosse fatto male ad una gamba. La corrente l'ha ritirato dentro. Bas, il più grande, è entrato dentro per portarlo fuori ma è stato tirato dentro anche lui». Questo quanto ha raccontato Saliou Bop Sarigne, 16 anni, uno dei testimoni diretti di quanto avvenuto.

Proprio oggi, martedì Bas, tesserato dell'atletica San Biagio (atleta molto promettente sia sui 100 che sui 200 metri), avrebbe dovuto iniziare a lavorare per un'azienda edile della zona mentre il fratellino stava per entrare in una squadra di calcio. Sogni purtroppo infranti. «Forse torneremo a casa -rivela papà Abdoulaye, molto provato- anche se in Italia ci siamo sentiti veramente bene: da trent'anni che siamo qua e non ci siamo mai lamentati di niente, siamo stati sempre tranquilli, tutti i figli sono nati qua, stanno bene, fanno tutto ciò che vogliono come gli italiani. Ogni persona che emigra prima o poi vuole tornare a casa per fare qualcosa, non abbiamo mai sentito la minima differenza tra essere stranieri o italiani».

La raccolta fondi organizzata a favore della famiglia dei ragazzi

Il cordoglio ha spinto in queste ore la comunità senegalese ad aiutare concretamente la loro famiglia ma gli stessi sanbiagesi si stanno mobilitando. I genitori dei compagni di classe di Fallou hanno hanno organizzato per domani, giovedì 23 giugno, dalle ore 10 alle 11, davanti alla scuola media di San Biagio di Callalta una raccolta di offerte che saranno successivamente consegnate alla famiglia.

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