Carcere di Santa Bona: detenuto distrugge l'infermeria, un altro prende a pugni un agente
Giorni di follia e tensione nel penitenziario di Treviso, la denuncia del sindacato Sappe: «Situazione allarmante, gli agenti in servizio andrebbero dotati di taser». Sabato un detenuto tunisino tossicodipente ha messo a ferro e fuoco il primo piano
Ancora follia e violenze nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Treviso dove gli ultimi giorni sono stati ad altissima tensione. «Situazione sempre più critica ed allarmante» commenta Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).
Nel carcere di Via Santa Bona Nuova, sabato mattina, un detenuto tunisino tossicodipendente arrivato per motivi di sicurezza, ha distrutto l’infermeria. Poi ha messo ferro e fuoco il primo piano circondariale ingerendo, a suo dire, del vetro. Immobilizzato e portato in ospedale in osservazione per 48 ore (piantonato da 5 colleghi) ha dato di matto anche lì, distruggendo tutto quel che poteva. Un altro detenuto, invece, ha sferrato due pugni al volto ad un collega mentre lo stava accompagnando alla socialità. In tutto questo, per i poliziotti riposi revocati, turni da 14 ore, pomeriggi e notti.
Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, «la situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato».
