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Cronaca

Omicidio di Anica, ecco le prove che inchioderebbero Franco Battaggia

La sera del giorno dell'omicidio un furgone, che gli investigatori fanno risalire al "re del pesce", sarebbe stato immortalato da una telecamera di sicurezza posta lungo una delle strade a Lovadina in prossimità del luogo dove il cadavere della donna è stato gettato in acqua

E' la sera del 18 maggio del 2023, il giorno in cui Anica Panfile, 31enne di origine romena, madre di quattro figli con cui abitava (insieme alla madre) in un appartamento dell'Ater in via Ronchese, sarebbe stata uccisa. Lungo una strada vicina al luogo dove il suo cadavere è stato gettato nell'acqua di un canale che sfocia sul fiume Piave, a Lovadina - il corpo verrà ritrovato domenica 21 su un'ansa del fiume in località Palazzolo a Spresiano - le riprese di una telecamera di video sorveglianza riprenderebbero un furgone, acquisendone forse anche la targa. Quel mezzo sarebbe di Franco Battaggia, il 77enne imprenditore veneziano in carcere da martedì 16 accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

E' questa una delle prove indiziare a carico del "re del pesce" (titolare della pescheria "El Tiburon") che avrebbero in mano gli investigatori. I frame erano stati acquisiti già da tempo, addirittura prima che Battaggia fosse stato indagato a piede libero per l'omicidio di Anica. Ma solo dopo la consegna della relazione conclusiva sull'autopsia, che certifica come la donna sia stata uccisa con atti non equivoci a provocarne la morte, diventa una delle "pistole fumanti" a carico dell'uomo. Qualche ora prima la 31enne sarebbe stata fatta oggetto di un violento pestaggio, colpi inferti con violenza alla nuca e poi è stata soffocata. Anica si sarebbe difesa dalla furia del suo killer che sarebbe stato sotto gli effetti della cocaina che entrambi avrebbero assunto quel pomeriggio. A dirlo ci sono le ecchimosi nei polsi della donna.

Il particolare del furgoncino, oltre al pericolo di fuga, sarebbe stato all'origine del provvedimento di fermo firmato l'altro giorno dal pubblico ministero Valeria Peruzzo. La convalida dell'arresto, originariamente prevista per domani, si svolgerà invece quasi certamente nel corso della mattinata di sabato. Quella sarà l'occasione in cui Battaggia, che verrà sottoposto all'interrogatorio di garanzia, potrebbe raccontare la sua verità. Provando a giustificare anche la presenza di un suo mezzo proprio nei paraggi del punto in cui la Panfile è stata buttata in acqua e dove gli inquirenti avevano poi rinvenuto, 10 giorni dopo l'assassinio, i suoi occhiali, una felpa e un accendino, sparsi nel letto del canale.

La borsa pochette della 31enne e soprattutto il suo telefono invece sono scomparsi. Così come i documenti fiscali (il Cud dell'anno prima) che Battaggia sostiene di averle consegnato e che sarebbe stato il motivo dell'incontro. Per non parlare dei soldi, quei 5 mila euro che il "re del pesce" sostiene di avergli dato, scomparsi anche quelli. Ma non è escluso che, su consiglio dei suoi legali, il 77enne decida di fare scena muta davanti al giudice per le indagini preliminari Carlo Colombo.

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