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Cronaca

Violenza da parte del branco, due giovani trevigiani indagati

La vittima, una ragazza di 21 anni, riferisce di aver subito uno stupro nel gennaio del 2018 da parte di due amici e di essere stata oggetto di una estorsione da parte di un terzo. A inchiodare i responsabili vi sarebbe una intercettazione ambientale

Ci sarebbe una intercettazione ambientale, eseguita dentro alla macchina di uno dei due, che potrebbe essere la prova che inchioda due ragazzi trevigiani, N.M di 26 anni e M.T. di 22, e potrebbe farli finire nei guai con l'accusa, gravissima, di violenza sessuale di gruppo. Oppure le stesse parole potrebbero scagionarli dall'accusa di aver approfittato di una giovane di 21 anni, originaria dell'est Europa, sicura di aver subito uno stupro da parte dei due amici. Il caso è stato affrontato lo scorso 13 dicembre nel corso di una udienza preliminare che è stata rimandata al 22 gennaio prossimo proprio per ascoltare proprio  le parole dei due ragazzi, che in qualche modo farebbero riferimento all'episodio. Nel procedimento è finita anche una terza persona, M.I, 28 anni anche lui di Treviso, accusato di estorsione

I fatti si riferiscono al gennaio del 2018. Alla sera un gruppetto di amici si trova in un noto locale di viale della Repubblica a Treviso. Lì mangiano qualcosa, ballano e poi, quando ormai è mezzanotte, una parte del gruppetto si stacca. In tre, due ragazzi e una ragazza, decidono di concludere la serata in casa di quest'ultima. Ma nel corso della serata succede qualche cosa di strano e la 21enne lo scoprirà all'indomani, quando si risveglia nuda, nel suo letto, in stato confusionale, con la casa mezza saccheggiata. È la stessa ragazza, che è sicura di non aver ecceduto nel bere, ad andare al pronto soccorso e a farsi visitare. Poi si presenta in questura e riferisce quanto accaduto e quanto ricorda della sera prima.

La giovane cita anche un terzo protagonista della vicenda, che aveva fatto parte della compagnia ritrovatasi nel locale di Strada Ovest e l'aveva poi contattata per riferirle che qualcuno l'aveva derubata di cellulare, computer portatile e soldi. «Se vuoi avere indietro le tue cose, dammi 50 euro e te le faccio riavere», le dice. Aggiungendo: «Ma sei sicura che non ti abbiano violentato?». La 21enne è stata anche sottoposta ad alcuni esami clinici, che avrebbero però scartato la possibilità che abbia, volontariamente o involontariamente, assunto delle droghe.

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