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Cronaca San Liberale

Malore in montagna, Venturino Cagnato è "andato avanti"

Il 76enne, residente a San Liberale e figura storica degli alpini, del calcio e del volontariato, aveva accusato un malore l'11 agosto scorso mentre era in vacanza con la moglie ad Alleghe ed è deceduto oggi, 23 agosto. La sua scomparsa ha suscitato vasto cordoglio in città, dove era molto conosciuto

Si trovava in vacanza ad Alleghe quando improvvisamente si è sentito male. Chiamata la moglie e allertato il 118 era stato ricoverato all'ospedale di Belluno in gravissime condizioni e da quell'11 agosto, giorno in cui è caduto in coma, non si è più ripreso. Venturino Cagnato, alpino, istituzione del gruppo "Città di Treviso" dell'Ana, consigliere nazionale dell'associazione e capogruppo del "Reginato" ma anche colonna dell'Avis, di cui era un socio storico, presidente comunale fino al 2004 e vice presidente provinciale, è "andato avanti", all'età di 76 anni, oggi 23 agosto. 

Pensionato della Chiari&Forti Cagnato, che abitava in città a San Liberale, era un grande appassionato di calcio: dopo essere stato un giocatore aveva allenato diverse compagini, fra cui Dosson e il San Giuseppe. Ma Venturino verrà ricordato soprattutto per il suo amore per la "penna nera". Era stato infatti il capogruppo del Reginato nel 2014 quando i tre gruppi – gli altri erano il Salsa e il Treviso città – diedero vita alla fusione nel supergruppo, concretizzando l’idea di Adriano Giuriato. E per un anno, assieme agli altri due capigruppo, ha fatto da triumviro traghettatore verso il nuovo “Città di Treviso”, stando sempre in prima fila nell’organizzazione delle adunate del 1994 e del 2017.

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La sua scomparsa ha suscitato un vasto cordoglio in città. «Alpino per eccellenza, attivo nel volontariato, sempre presente e propositivo nel rapporto con le Istituzioni, vicino alla gente, alle iniziative, alla comunità. Un amico dei trevigiani, un amico per me» lo ricorda il Sindaco di Treviso Mario Conte. «Buon viaggio Venturino amico mio - ha scritto su Facebook l'assessore Alessandro Manera - mi hai chiamato inaspettatamente alle 22.30 pochi giorni prima del tuo malore dicendomi: “ Sandro son in montagna quando xe vedemo par magnar del saeado e na pastasuta". Mi mancheranno il tuo affetto, le tue parole, la tua voglia di aggregare, le tue battute….Gli Alpini non muoiono mai…vanno avanti».

«Si chiude una vita dedicata a trecentosessanta gradi all’impegno sociale in totale servizio alla comunità - scrive il governatore del Veneto Luca Zaia -  come dirigente dell’Associazione Alpini, come donatore di sangue, come allenatore di calcio. Ora, come dicono le Penne nere, è andato avanti dopo che il malore lo ha colto tra quelle montagne che amava. È sicuramente una grave perdita per la comunità che lo vedeva attivo in molti ambiti. Mi unisco al dolore dei familiari e al ricordo degli Alpini e di tutti quelli che gli hanno voluto bene».

«Oggi caro papà Venturino - è il commosso ricordo del figlio Luca - hai voluto vedere la stella alpina più bella, quella più in alto di tutte. Quando l'hai vista ti sei accorto che eri davanti al volto di Dio, quel Dio che tanto hai amato e che ci hai insegnato ad amare. Un immenso grazie per l'amore che hai donato alla mamma, a noi tuoi figli, ai tuoi nipoti e alle persone che incontravi perché tu lo hai sempre saputo: solo l'amore può generare amore. Buon viaggio vecio coi cavei grigi». 

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