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Cronaca Vittorio Veneto

Si scaglia con un coltello contro il "rivale", chiesto il rinvio a giudizio per il killer 45enne

Giovanni Maria Cuccato, operaio di Conegliano, la sera del 12 dicembre del 2020 a San Giacomo di Veglia, uccise con una decina di fendenti Luciano Dall'Ava, pensionato 72enne. L'uomo sarebbe stato colto da un raptus della gelosia quando avrebbe visto in macchina con l'anziano un 39enne nigeriana con cui aveva avuto una relazione

Il sostituto procuratore Giulio Caprarola chiederà il rinvio a giudizio di Giovanni Maria Cuccato, l'operaio 45enne che la sera del 12 dicembre 2020 ha ucciso, con una decina di coltellate, Luciano Dall'Ava, un pensionato di 72 anni. Cuccato, che a maggio si presenterà davanti al gip di Treviso per rispondere di omicidio volontario aggravato e di tentato omicidio, sarebbe stato preda di un raptus della gelosia quando, in piazza Fiume a San Giacomo di Veglia, si è scagliato contro l'anziano, che era in macchina con una 39enne nigeriana con cui avrebbe avuto un relazione.

L'omicida, alla vista della donna che era in macchina con Dall'Ava, avrebbe posteggiato la sua Fiat Punto accanto al pick up a bordo del quale si trovavano i due; poi si sarebbe avvicinato con in mano un coltello, aprendo la portiera e strattonando la nigeriana, a cui avrebbe anche detto: «Tu ora vieni via con me». La 39enne avrebbe quindi afferrato il coltello che Cuccato teneva in mano per strapparglielo, venendo ferita al mignolo sinistro. A quel punto il 44enne si sarebbe girato infierendo ferocemente con una serie di fendenti contro Dall'Ava.

Due le coltellate che, secondo l'autopsia, sono risultate fatali al 72enne, sferrate alla gola e sotto la clavicola. Ma erano almeno dieci le ferite da taglio sul torace del pensionato. In una prima fase, secondo la ricostruzione, Dall'Ava avrebbe cercato di difendersi dopodiché, una volta colpito al collo, la vittima avrebbe cercato di afferrare il bastone che teneva in macchina in un estremo gesto di difesa.

Prima di chiudere le indagini e richiedere il rinvio a giudizio, il pubblico ministero ha atteso che venisse depositato l'esito di una perizia psichiatrica su Cuccato, che abitava in via Lazzarin, una zona poco lontana dal centro di Conegliano. L'esame però ha detto che il killer (difeso dall'avvocato Cristiana Polesel) non solo può stare a processo ma era anche capace di intendere e volere al momento del fatto.

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