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Cronaca Volpago del Montello

Truffa, concussione e peculato: a processo ex comandante del Corpo Forestale

Si tratta di Tiziano Padovan, 62enne di Crespano del Grappa, ex comandante della stazione e del nucleo cinofilo di Volpago del Montello. E' accusato di di concussione, induzione all’indebita a dare o promettere utilità, peculato, ricettazione e truffa. Con lui sono finite sul banco degli accusati ci sono altre tre persone

Il telefono di servizio usato per scopi privati, personale del comando incaricato di svolgere mansioni che nulla avevano a che fare con il servizio. E ancora, un imprenditore convinto a emettere fatture gonfiate per forniture al Corpo forestale dello Stato. Sono queste le accuse che hanno portato a processo Tiziano Padovan, 64enne di Crespano del Grappa, ex comandante (in pensione) della stazione del corpo forestale e del nucleo cinofilo di Volpago del Montello. Padovan è accusato di concussione, induzione all’indebita a dare o promettere utilità, peculato, ricettazione e truffa.

Con lui sul banco degli accusati ci sono altre tre persone fra cui Massimo Boaro, proprietario della Max Ornitology di Resana che Padovan, abusando delle sue funzioni, del potere e del controllo esercitati, avrebbe indotto nel 2012 a versare duemila e cinquecento euro per una cena di rappresentanza e, nel 2014, a emettere una falsa fattura da quattro mila e cinquecento euro per giustificare l’acquisto di materiali mai consegnati. Nell'udienza di oggi, 12 gennaio, il difensore di Padovan, l'avvocato Giorgio Lovadina, ha presentato una nuova istanza per un patteggiamento, negato dal gup al momento dell'udienza preliminare. La richiesta, fatta per tutti i capi di imputazione, compresi quelli finiti in prescrizione, è ora all'esame del pubblico ministero Anna Andreatta, che dovrà dare un parere entro il 23 febbraio.

Nelle carte dell'inchiesta sarebbe emerso un documento servito a giustificare la presenza in magazzino di beni che invece erano stati forniti da un’altra ditta, non abilitata a negoziare con lo Stato, e cioè quella di Luciano Criconia, commerciante di abiti militari di Noale. Padovan e Boaro sono accusanti anche di truffa aggravata per un’altra fattura di 6mila euro a fronte di una fornita di appena 1500 euro. Per l’ex comandante la lista delle contestazioni è anche più lunga, dal peculato per aver venduto, al prezzo di 25 euro, sacchi di mangime per cani in uso all’unità cinofila a Radames Visentin 54enne di Pederobba, autista di una ditta di calcestruzzi. E per aver preso dal'ex vivaio forestale «Onè» della Regione Veneto, piante autoctone che Padovan regalava ai conoscenti. 

L'ex comandante avrebbe anche ceduto a Visentin il materiale, pedane, rampe e tunnel, utilizzato per l’addestramento del nucleo cinofilo. Padovan, infine, è accusato anche di non aver rispettato gli orari di lavoro e di essersi frequentemente assentato dall’ufficio. A far scattare l’indagine, nel 2018, la fusione del Corpo Forestale con l’Arma dei carabinieri e i controlli tra magazzino e bilanci, che avevano insospettito e fatto scattare l’inchiesta.

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