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Economia Pieve di Soligo

29,9 milioni di utile per Ascopiave: un bilancio che fa discutere

L'assemblea dei soci di Ascopiave ha votato il bilancio più che positivo del 2012. Ma Lorenzon (Cisl) ricorda: "Il vantaggio per i Comuni è una perdita per le tasche del cittadino"

Ascopiave chiude il 2012 in positivo.

L'assemblea dei soci della multiutility di Pieve di Soligo quotata alla Borsa di Milano, ha votato mercoledì il bilancio d'esercizio 2012 approvato dal Cda lo scorso 15 marzo.

Nel 2012 l'azienda ha registrato ricavi consolidati per 1.078 milioni di euro, in lieve flessione rispetto ai 1.099,2 del 2011, effetto di una riduzione dei volumi di gas venduti.

L'utile netto consolidato si attesta a 29,9 milioni, contro gli 8,3 del 2011,a dimostrazione del superamento definitivo delle difficoltà introdotte negli anni scorsi dalle performance negative della partecipata Sinergie Italiane.

L'assemblea ha anche approvato la proposta di dividendo di 0,11 euro per azione, a differenza dello scorso anno quando non fu distribuita alcuna cedola.

La maggior parte dei soci si è detta soddisfatta per l'insperato recupero del quadro economico rispetto all'anno precedente, quando il bilancio era pesantemente condizionato dall'effetto di Sinergie Italiane la cui gestione, ha sottolineato il presidente Fulvio Zugno, è stata "troppo personalistica ed avventata".

Meno positive le riflessioni del segretario di Cisl Treviso e Belluno, Franco Lorenzon, che pur riconoscendo la bontà della gestione societaria, ha osservato: “La notizia è di quelle che si possono interpretare in due maniere. Premesso che è certamente meglio parlare di utile che di perdita, non va dimenticato che il vantaggio per i Comuni, ovvero un bonus di circa 300mila euro ciascuno, è una perdita per le tasche del cittadino".

"Non intendo qui dimenticare il ruolo e le necessità dei Comuni, specialmente in questo periodo - ha sottolineato Lorenzon - ma va detto che l’obiettivo principale di una società pubblica come Ascopiave è quello di fornire servizi efficienti a costi e tariffe contenuti”.

“Ecco perché - ha proseguito Lorenzon - l’interesse dei Comuni in quanto azionisti deve contemperarsi in misura adeguata con l’interesse dei cittadini a vedersi ridurre le tariffe. Altrimenti sempre e comunque di aumento di tasse si tratta. Con Ascopiave abbiamo avuto positivi riscontri su questi temi, concordando una riduzione delle tariffe per gli utenti più in difficoltà, ma il milione messo a disposizione dalla società per gli sconti sulle bollette è molto distante dai 30 milioni che ora vengono dati ai Comuni”.

La richiesta del segretario generale della Cisl di Belluno e Treviso è chiara: “E’ necessario rivedere la ‘governance’ della società, al fine di superare quel conflitto di interessi che sopra abbiamo richiamato. Ed è quello che chiederemo alla dirigenza di Ascopiave quando risponderà alla richiesta di incontro che abbiamo fatto come Cgil, Cisl e Uil di Treviso”.
 

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