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Edilizia: nella Marca chiudono aziende e diminuiscono occupati

Aziende a lavoratori in calo nel settore edile trevigiano. A diffondere i dati i sindacati, che hanno presentato il nuovo contratto su base provinciale

Firmato a Treviso il nuovo contratto integrativo, su base provinciale, per i lavoratori edili trevigiani. Durante l'incontro con la stampa, Filca Cisl, Feneal Uil, Fillea Cgil e Ance hanno diffuso anche i dati relativi all'andamento del settore.

Fra il 2009 ed il 2011 le imprese dell'edilizia iscritte alla cassa edile sono diminuite di circa il 16,70 per cento, mentre i dipendenti sono scesi a 6.380, con un calo cioè del 17 per cento rispetto agli anni precedenti. Sempre meno anche i lavoratori stranieri impiegati nell'edilizia trevigiana: oggi sono pari al 41,7 per cento del totale, in diminuzione del 9,65 per cento nell'ultimo anno.

“Malgrado la forte crisi che sta attanagliando il settore edile in provincia di Treviso, con calo degli addetti e massa salari di circa il 30 per cento dal 2008 ad oggi - affermano Francesco Orrù (Filca), Mauro Visentin (Fillea) e Celso Bortolotto (Feneal Uil) - siamo riusciti a firmare questo importantissimo accordo che porterà benefici, non solo economici, ai lavoratori edili”.

Fra le novità del contratto, un aumento in busta paga tarato sulle performance dell’impresa (da 20 a 50 euro mensili) e l’accantonamento mensile in Cassa Edile dell’elemento variabile della retribuzione, che entro febbraio viene poi pagato dalla Cassa direttamente al lavoratore.

“Molta importanza - prosegue Orrù - è stata data alla sicurezza, con nuovo Rappresentante Territoriale della Sicurezza e varie iniziative che le parti metteranno in atto per la prevenzione e la cultura della sicurezza, e alla formazione continua con un occhio di riguardo ai lavoratori migranti. Il prossimo obiettivo è quello di coinvolgere tutti gli attori sociali della Marca, dal presidente della Provincia, alla Camera di Commercio, fino all’Ance, per la firma di un accordo d’intenti che analizzi concretamente tutte le problematiche del settore edile, per un concreto rilancio”.

Il fine ultimo del nuovo contratto è quello del "riposizionamento del settore edile, passando attraverso la riqualificazione delle imprese e dei lavoratori, anche grazie agli strumenti messi a disposizione del sistema della bilateralità", spiega Mauro Visentin, segretario generale di Fillea Cgil.

Per il rilancio del comparto, hanno sottolineato le organizzazioni sindacali, occorrerebbe soprattutto riorientare l'attività verso la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, dal momento che la disponibilità di abitazioni supera di gran lunga il fabbisogno delle famiglie trevigiane.

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