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Primo trimestre 2023: dinamiche export ancora positive ma la Marca rallenta

Sottotono rispetto alla media regionale l’export di Treviso (+4,8%): dinamica negativa per elettrodomestici e mobili, in controtendenza positiva macchinari e carpenteria metallica. L’export di Belluno cresce del +17,1%, grazie all’occhialeria ed ai macchinari. Inversione di segno per l’import sia a Treviso (-9%) che a Belluno (-9,9%)

I dati sull’interscambio delle province di Treviso e Belluno nei primi tre mesi del 2023 evidenziano ancora dinamiche positive, ma in rallentamento e condizionate: in parte dal ciclo congiunturale meno effervescente a livello internazionale e in parte dal rallentamento dei prezzi all’import. Belluno, ad ogni modo, continua a crescere del +17,1%, grazie all’occhialeria e ai macchinari. La dinamica export di Treviso (+4,8%) risulta sottotono rispetto alla media regionale, a causa dell’elettrodomestico e del legno-arredo. In controtendenza positiva macchinari e carpenteria metallica.

«Preoccupa, in particolare» commenta Mario Pozza, Presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno|Dolomiti «l’indebolimento della domanda americana e di molti dei nostri principali partner europei, in primis la Germania.  Non va dimenticato, inoltre, che non si intravedono ancora vie d’uscita alla guerra in Ucraina che continua a generare uno scenario di incertezza. E’ interessante la tenuta dell’industria dei macchinari, specchio della domanda di beni d’investimento. Ciò significa che permane una richiesta di aggiornamento tecnologico dei processi produttivi, forse anche connesso alla riorganizzazione delle catene del valore per effetto della guerra come della pandemia. Questa traiettoria di cambiamento dell’organizzazione produttiva è assolutamente da monitorare».

Il quadro generale

La decelerazione degli scambi mondiali in volume osservata nell’ultimo trimestre del 2022, dopo una lunga fase di crescita, si è protratta nel primo trimestre dell’anno: il World Trade Monitor del CPB Netherlands Bureau for Economic Policy Analysis ha stimato una flessione del commercio mondiale in volumi nel primo trimestre del 2023 del -0,9% rispetto al trimestre precedente, dopo un calo del -2,0% nell'ultimo trimestre dello scorso anno.

Se da un lato sono migliorate le condizioni dell’offerta grazie all’attenuarsi dei rincari dei prezzi energetici e delle pressioni sulle catene di fornitura, d’altro lato la domanda internazionale, ed in particolare quella americana e di altri Paesi avanzati, si sta indebolendo per il persistere dell’inflazione di fondo che limita il potere d'acquisto delle famiglie e ha spinto diverse autorità monetarie ad un percorso di crescita dei tassi d’interesse. Anche la domanda cinese, dopo la recente riapertura post politica zero-Covid, è rimasta debole, mentre le esportazioni del Paese sono riprese con vivacità (che significa meno domanda per le altre economie). A ciò si aggiungono: le recenti incertezze legate alle turbolenze nel settore bancario, le diverse tensioni geopolitiche in atto e il protrarsi del conflitto Russia-Ucraina.

Questo scenario di rallentamento era già stato anticipato dall’andamento della raccolta ordini dall’estero, sia a livello nazionale che territoriale. Trova ora ulteriore conferma in questi dati relativi all’interscambio commerciale, di fonte Istat, relativi al primo trimestre del 2023: l’export nazionale continua a crescere (+9,8% rispetto allo stesso periodo del 2022), ma in attenuazione rispetto al +22% dello scorso anno (che peraltro era “gonfiato” dall’effetto prezzi, oggi non del tutto sparito). Le importazioni in valore, invece, si mantengono stazionarie, mentre il tasso di crescita registrato a inizio 2022 era del +42,8% (palesemente condizionato dai rincari degli energetici e delle materie prime).

L’attenuata crescita delle esportazioni su base annua e la contrazione delle importazioni risultano diffuse fra i territori, anche se con intensità diverse. Guardando in particolare al Veneto, nel primo trimestre del 2023 l’andamento appare sostanzialmente in linea con la media nazionale: su base annua le esportazioni in valore crescono del +9% (ma l’anno precedente la crescita era del +19,5%), mentre le importazioni in valore registrano una contrazione del -3,8% contro il +44,2% registrato nei primi tre mesi del 2022.

L’analisi dell’interscambio in quantità sul fronte delle esportazioni evidenzia che alla crescita in valore meno vivace su base annua corrisponde anche una contrazione delle quantità, che, tuttavia, mostrano una lieve inversione di tendenza su base congiunturale (vedi sotto, grafico a sinistra).

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