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"Stop Cava Morganella": consegnate in Regione Veneto 5mila firme dei cittadini

Ambientalisti in polemica: " Né il Governatore Zaia né l'assessore regionale Bottacin ci hanno accolti. Verrà dunque tutelata l'acqua bene comune e soprattutto la salute di tutta la cittadinanza?"

"La questione Cava Morganella continua ad essere un problema che scotta ma il Governatore Zaia ha delegato un funzionario per ricevere le firme dei 5mila cittadini contrati ai nuovi scavi in cava. Zai, in tal modo, ha evitato di incontrare i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei cittadini che hanno firmato la petizione 'Difendiamo l'acqua potabile, no al progetto di scavo di ghiaia sotto falda ed immediata individuazione dei materiali nel fondo di cava Morganella' (Paeseambiente, Italia Nostra sezione di Treviso, Legambiente Piavenire, WWF terre del Piave TV-BL, IAMS Impegno ed Azione per un mondo sostenibile, XR-Extinction Rebellion TV, Salviamo il Paesaggio)". 

"Purtroppo non è stato possibile interloquire direttamente con il Presidente Zaia e nemmeno con un rappresentante politico componente della Giunta, in questo caso Bottacin assessore all'Ambiente. La richiesta di revocare il decreto del direttore dell'area Tutela e Sviluppo del Territorio della Regione del Veneto, n.68 del 31/12/2020 che autorizza gli scavi di ghiaia sotto falda fino ad una profondità di 60 metri nel sito di cava Morganella al momento non ha ricevuto alcun riscontro e rimane inascoltata. Verrà tutelata l'acqua bene comune e soprattutto la salute di tutta la cittadinanza? Al momento non si hanno risposte ufficiali in merito" fanno sapere le associazioni.

La risposta della Regione Veneto

In merito alla presa di posizione del consigliere regionale del Pd Zanoni, secondo il quale graverebbe “un mistero” sui materiali trovati sul fondo della Cava Morganella, le competenti strutture tecniche della Regione del Veneto puntualizzano che "non c'è nessun mistero. Accertamenti complessi e articolati richiedono scrupolo e cura, oltre a tempi tecnici non comprimibili delle attività di campionamento in condizioni complesse (immersione) e delle attività di analisi sofisticate, in particolare sui microinquinanti. Sull'area della Cava Morganella e sul lago di cava sono stati disposti diversi sopralluoghi da parte di ARPAV e VVF, per individuare tutti i punti di possibile accesso al lago da cui fosse possibile, ipoteticamente scaricare rifiuti".

"Il personale di ARPAV è intervenuto presso la "Cava Morganella" il 29 aprile 2021 congiuntamente a personale del nucleo sommozzatori dei VV.F. il cui supporto è stato richiesto per le verifiche visive del Fondale e per l'utilizzo del natante per il prelievo dei campioni di sedimento (vedasi mappa allegata). Dalla relazione del Corpo Nazionale del VV.F. si evince che non sono state riscontrati elementi anomali a livello visivo, quali ad esempio materiali ingombranti, fusti. Sono stati inoltre prelevati dai VVF n. 6 campioni di limo dal del fondo lago di cava corrispondenti a diverse posizioni. I campioni sono stati analizzati da ARPAV che ha comunicato come tutti gli inquinanti ricercati (metalli, PCB, diossine, fitofarmaci) si trovino al di sotto dei limiti delle CSC (concentrazioni soglia di contaminazione) previsti per le aree agricole. Non sussistono dunque elementi di inquinamento o di pericolo".

Si allega sotto mappa dell’area con indicazione delle tre aree individuate dalla direzione e i punti in cui sono stati effettuati i prelievi dei sedimenti dal fondo cava.

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