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Diritti civili, il Partito Democratico: «La città faccia la sua parte»

Si è svolta venerdì 7 luglio l'iniziativa  “Diritti di Civiltà”, incontro pubblico sul tema dei diritti civili promossa dall’Unione Comunale del PD di Treviso con la partecipazione degli onorevoli Alessandro Zan e Rachele Scarpa e di Michela Nieri e Marzo Zabai

Si è svolta venerdì 7 luglio l'iniziativa  “Diritti di Civiltà”, incontro pubblico sul tema dei diritti civili promossa dall’Unione Comunale del PD di Treviso con la partecipazione degli onorevoli Alessandro Zan e Rachele Scarpa e di Michela Nieri e Marzo Zabai. «Il programma della destra al governo è chiaro -a detto Alessandro Zan - ed è quello di togliere diritti e scatenare una guerra ideologica per non parlare dei problemi gravi del paese su cui non stanno dando alcuna risposta. Hanno lanciato una crociata crudele contro le famiglie arcobaleno e i loro bambini, ma non parlano più di caro bollette, di PNRR, di sanità. L’attacco è a livello europeo e Meloni si sta ponendo ancora una volta a fianco di “democrature” come l’Ungheria di Orban».

«Di fronte all’attacco senza precedenti che stanno subendo i diritti civili nel nostro paese - ha rincarato Rachele Scarpa -  il Partito Democratico vuole schierarsi con forza a fianco della comunità LGBTQIA+, in particolare delle famiglie arcobaleno e dei loro figli. Quanto accaduto a seguito della direttiva di Piantedosi contro i sindaci non può diventare una scusa con cui, nascondendosi dietro interpretazioni legali restrittive, si vanno a creare cittadini di serie a e cittadini di serie B. Bisogna stare dalla parte dei diritti civili, punto e basta. Anche a Treviso è ora di fare passi avanti veri e concreti, delle dichiarazioni acchiappaconsenso chi vive queste situazioni gravi se ne fa poco».

«Riteniamo  - ha aggiunto Marco Zabai - che il Comune di Treviso debba procedere fin da subito all’adesione alla Rete READY, la rete di amministrazioni locali per il contrasto alle discriminazioni su cui presenteremo una mozione in consiglio comunale.  Collegata all’adesione, chiediamo l‘istituzione di un Centro Antidiscriminazioni sul modello di altre realtà comunali, come Padova, e di una casa rifugio (casa arcobaleno) per i giovani discriminati dalle loro famiglie di origine per il loro orientamento sessuale, l’identità di genere o per il percorso di transizione avviato».

«La vicinanza del Pd a questi temi - ha concluso Michela Nieri - non vuole rimanere solo sulla carta, ma tradursi in azioni concrete sul territorio. Proprio per questo dall’iniziativa di oggi abbiamo voluto lanciare delle proposte per la Città di Treviso, che partono dalla Carta di Intenti elaborata dagli organizzatori del Treviso Pride».

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