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Politica Crocetta del Montello

Grave di Ciano, PD e Verdi uniti: «Il territorio ha ragione, la Lega ha torto»

Il consigliere regionale Guarda: «Spendere fondi pubblici per nulla non è di certo lo stile che il Veneto professa». Zanoni: «Per realizzare quell’invaso ci vogliono circa vent’anni, la Giunta prenda sei mesi di tempo»

“Anche Montebelluna affianca il Comune di Crocetta nella battaglia legale contro le casse di espansione del Piave alle Grave di Ciano. Otto amministrazioni, di cui sette a guida leghista, sostengono il ricorso al Tribunale superiore delle Acque pubbliche: Bottacin e Zaia ritirino il bando impugnato e ci ragionino sopra. Si attivi il Contratto di fiume coinvolgendo il territorio per arrivare a scelte partecipate e condivise, anziché andare a sbattere contro un muro”. Così Andrea Zanoni commenta la decisione di Montebelluna di appoggiare il sindaco di Crocetta (insieme ai Comuni di Giavera del Montello, Nervesa della Battaglia, Vidor, Pederobba, Volpago del Montello e Moriago della Battaglia), contestando il progetto della Regione sotto il profilo idrogeologico, del microclima dell’area e della vivibilità della zona.

“Nell’ultimo bilancio, raccogliendo una nostra proposta, sono stati stanziati 50mila euro per promuovere i Contratti di fiume: quale occasione migliore per dargli concretezza? Per realizzare quell’invaso ci vogliono circa vent’anni, la Giunta prenda sei mesi di tempo, confrontandosi con amministratori, cittadini e portatori di interesse. Più volte abbiamo sottolineato come la scelta delle Grave di Ciano fosse sbagliata, ma che la necessità di mettere in sicurezza il Piave non era minimamente in discussione. Il punto è il ‘dove’ fare le casse di espansione. E infatti numerosi Comuni hanno indicato Ponte di Piave come sito ideale per evitare rischi idraulici, così come la violazione di quattro Direttive Ue. Scelte tanto importanti e impattanti vanno fatte insieme al territorio e non contro. Speriamo che finalmente l’abbia capito anche l’assessore Bottacin”. 

"Come Europa Verde, sul territorio e in Regione, siamo sempre stati contrari allo scellerato progetto di un invaso nelle Grave di Ciano: l'ennesimo esempio di un sistema di priorità più politiche che tecniche, nel contrasto al rischio idrogeologico e alla tutela ambientale. Con queste scelte, la Giunta regionale di Zaia si dimostra sempre più distante dai territori, anche quelli amministrati dal partito leghista". A dirlo è la consigliera regionale Cristina Guarda. "A Treviso lo dicono i cittadini e le associazioni del territorio, che bisogna fare dietrofront e progettare impianti non rischiosi per il territorio e per la biodiversità: per questo anche il comune di Montebelluna a trazione Leghista appoggia il ricorso contro la delibera regionale leghista delle casse d'espansione sulle Grave di Ciano" continua Guarda

"Come Europa Verde non possiamo che ribadire l'urgenza di un cambio di rotta politico: spendere fondi pubblici per nulla non è di certo lo stile che il Veneto professa. Eppure la Lega e Zaia lo sta facendo da tempo, come un Giano Bifronte che da un lato pensa alle grandi opere e dall'altro obbliga e impone alle amministrazioni i progetti senza condivisioni e sacrificando intere aree naturali. Noi continuiamo ad opporci a questi progetti di invasi che non tengono conto dei rischi ambientali, del disboscamento e dell'ecosistema di una zona Sic, per cui stiamo portando la questione a livello europeo" conclude Guarda.

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