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Il “nuovo modello sociale” di Conte? La risposta di Nordio è solo repressione, carcere, Daspo

Gigi Calesso, Coalizione Civica per Treviso, attacca il Ministro della giustizia che ha rivendicato come il "Decreto Caivano" sia stato ispirato anche dal fenomeno delle baby gang che negli ultimi anni ha caratterizzato la città

Rispetto al fenomeno delle “baby gang” il Sindaco si è esercitato all'inizio di marzo nell'invio di una lettera a mezzo governo in cui invocava un improbabile “nuovo modello di ispirazione” per i ragazzi. A distanza di quasi sei mesi dalla ampollosa missiva del Sindaco gli 8 ministri destinatari della lettera non risultano avervi dato risposta (c’è notizia – almeno pubblica – solo di qualche riga al Sindaco, sostanzialmente di circostanza, da parte del ministro Valditara). Il governo, però si è fatto sentire con il “decreto Caivano” che, con buona pace del “nuovo modello di ispirazione” del Sindaco affronta un solo corno della questione, quello della repressione ponendo mano alla carcerazione e al Daspo, per inasprire i termini di utilizzo dell’uno e dell’altro.

Nelle periferie del nostro Paese spesso le scuole sono inadeguate, mancano gli assistenti sociali, l’educazione sessuale, il lavoro. Come risponde a tutto questo il “decreto Caivano”? In nessun modo, non si fa carico con nessuna misura che potremmo definire “di prevenzione” perché proprio scuola e lavoro sono gli strumenti migliori per evitare il disagio giovanile, contenerlo e recuperarlo. L’inasprimento delle pene non tiene conto del fatto che, soprattutto per i più giovani, le carceri italiane sono delle vere e proprie “università del crimine” e, infatti, nessuna misura viene prevista per rafforzare la funzione rieducativa della pena.

Da un lato si arriva addirittura a prevedere il “Daspo da scuola” e dall’altro si puniscono con la reclusione i genitori dei ragazzi che non vanno a scuola: una contraddizione palese e sintomatica di come il “decreto Caivano” obbedisca alle logiche della propaganda, del populismo, del pugno di ferro sui più deboli, senza tenere in alcun conto le analisi di chi opera in questi ambiti (insegnanti, operatori sociali…) che, infatti, si schierano in massa contro questa nuova normativa.

E, di fronte, a questa palese contraddizione del contenuto della sua lettera ai ministri il Sindaco che cosa fa ? Spallucce. Non dimentica certo di “contestare” (amabilmente) al ministro Nordio che Treviso è una città sicura, in cui certe cose avvengono solo durante il fine settimana. Ma non si sogna neppure di contestare il contenuto di un decreto che contiene misure assolutamente inconciliabili con la sua, pur confusa e contraddittoria, idea del “nuovo modello di ispirazione” per i giovani. Mi pare evidente che il Sindaco Conte non ha così a cuore questa sua idea da contestare un provvedimento legislativo di segno completamente opposto oppure che ha deciso di non poterlo fare di fronte al ministro di un governo sostenuto anche dal suo partito e a misure che certo soddisfano l’altro ministro, Salvini, da sempre primattore della repressione.

Gigi Calesso – Coalizione Civica per Treviso

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