Autostrada del Mare, due euro di pedaggio da Meolo a Jesolo
Giovedì 27 ottobre posa della prima pietra per la nuova rotonda sulla Treviso-Mare nella frazione di Vallio, opera funzionale al nuovo collegamento verso il litorale. Zaia: «Esenzioni per i residenti»
«Un’opera fondamentale per garantire sicurezza a residenti e viaggiatori su una straa trafficatissima come la Treviso-Mare, propedeutica alla futura Autostrada del Mare che partirà dal casello di Meolo per raggiungere la rotonda della Frova di Jesolo, attraverso 18,6 chilometri, con un pedaggio di 2 euro ma esenzioni per i residenti dei Comuni attraversati dal nuovo collegamento». Il presidente Zaia ha posato giovedì 27 ottobre, a Vallio di Roncade, la prima pietra della rotonda tra la Treviso-Mare e la provinciale 64 “Zermanesca”. Con lui la vicepresidente De Berti, il presidente della Provincia, Stefano Marcon, il sindaco di Roncade Pieranna Zottarelli e i vertici di Veneto Strade, che realizzerà l’intervento finanziato dalla Regione.
«Abbiamo sostenuto un investimento ingente di 3,6 milioni di euro - ha detto Zaia - perché questo era uno dei peggiori punti neri della viabilità veneta che richiedeva una risposta strutturale in un territorio che la meritava e che ne beneficerà anche quando entrerà in esercizio l’Autostrada del Mare. Interventi di questo tipo - ha aggiunto - negli anni ne abbiamo realizzato decine e decine. Se avessimo più risorse potremmo farne ancora moltissimi. Speriamo nel futuro e nel nuovo Governo».
Via del Mare
La nuova rotonda di Vallio sarà strategica in vista del completamento della nuova strada a due corsie per ogni senso di marcia che collegherà il casello di Meolo a Jesolo. La Via del Mare avrà un pedaggio di due euro per percorrere un tratto di 18,6 chilometri. Esenti dal pagamento del pedaggio gli abitanti di Roncade, Meolo, Musile di Piave, San Donà di Piave, Eraclea, Jesolo e Cavallino. Sarà poi prevista un'esenzione parziale per un paio d'anni per i cittadini di Treviso, Monastier, San Biagio di Callalta e centri limitrofi. 200 milioni di euro l'investimento totale, l'incarico per i lavori verrà dato tra gennaio e febbraio 2023, la speranza della Regione è di poter far partire il nuovo cantiere entro un anno e mezzo.
La nuova rotonda
Metterà in sicurezza uno degli incroci più critici della Treviso-Mare che non garantisce ad oggi un'adeguata sicurezza per i cittadini. L'intervento prevede la realizzazione di una rotatoria a 4 braccia non perpendicolari, con diametro interno di 60 metri, posta in asse con la Treviso-Mare. Accanto alla nuova rotatoria la Strada Provinciale 64 in direzione Monastier sarà modificata con la realizzazione di un tratto di nuova viabilità. Il collegamento con la frazione di Vallio sarà mantenuto migliorando l’intersezione a raso attualmente presente, con la creazione di una corsia di svolta in ingresso e realizzando una controstrada a servizio delle abitazioni prospicienti alla provinciale 64. Tempo permettendo il cantiere per la nuova rotonda durerà sei mesi.
Critiche dalle opposizioni
Giovanni Zorzi e Matteo Favero, rispettivamente segretario provinciale del Pd di Treviso e responsabile ambiente provinciale e regionale, hanno replicato così alle parole del Governatore Zaia: «Introdurre un pedaggio, pur calmierato e con una gratuità temporanea o riservata a pochi comuni trevigiani, non giustifica, specie in questo periodo di crisi e caro bollette, la trasformazione della Treviso-Mare in un’ennesima strada a pedaggio da Meolo alla rotonda della Frova, peraltro nei pressi di un centro commerciale già costruito a Jesolo. La viabilità esistente può certamente essere modificata con una spesa minore e restare gratuità per tutti. Il citato progetto della “Via del mare”, pur con nome altisonante, non risolve poi la questione traffico di accesso all’abitato di Jesolo lido né il problema viabilistico per raggiungere altre località della costa veneziana come il Cavallino. I trevigiani e i vicentini già pagano pedaggi salati per la Pedemontana Veneta e già temono il rischio che accanto a nuove infrastrutture viarie sorgano nuove zone industriali, che non mancano certo nella nostra regione» concludono Zorzi e Favero.