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Addio al ciclista Davide Modesto: aveva 'scalato' le Tre Cime di Lavaredo in sedia a rotelle

Ciclismo trevigiano in lutto per la scomparsa del 47enne strappato all'affetto dei suoi cari da un male incurabile. A soli 17 anni era rimasto paraplegico in un incidente stradale ma, nel 2020, era riuscito a realizzare il suo sogno di arrivare sulle Tre Cime

Si è spento all’ospedale di Montebelluna Davide Modesto, 47 anni. Coinvolto trent'anni fa in un incidente stradale quando correva nella categoria juniores con il Velo Club Biban, lascia la madre Graziella e fratelli Simone, Stefania e Andrea che corse con l’Uc Trevigiani e fu anche campione provinciale della categoria Allievi nel 1996. Il decesso è avvenuto nelle scorse ore per una malattia incurabile che l'aveva costretto al ricovero in ospedale a Montebelluna: lavorava alla Confartigianato, sempre di Montebelluna. L’ultimo saluto venerdì 29 settembre, alle ore 15, nella chiesa di Musano. Apparteneva al gruppo "Dal brocco al campione: tutti i ciclisti".

Davide Modesto con il sindaco Conte sulle Tre Cime di Lavaredo-2

La storia di Davide è particolare: all’età di 17 anni la sua vita è cambiata ed è stato costretto a rimanere in sedia a rotelle per un tragico incidente stradale, ma la forza di volontà e la grinta non gli sono mancate. Non ha mai rinunciato allo sport. Prima del grave incidente era un ciclista iscritto nella categoria Juniores. Due anni dopo l’incidente ha preso la patente di allenatore di hand-bike fino alla laurea in economia delle finanze a Ca’ Foscari. Per la prima volta nella sua vita è andato sulle Tre Cime di Lavaredo su due ruote percorrendo il sentiero che dal rifugio omonimo sale fino alla forcella Lavaredo trainato su una piattaforma mobile su quattro ruote, tirata da sei guide dei volontari del Cai, Club Alpino Italiano, e alcuni soci del soccorso alpino. Un obiettivo che era già prefissato da tempo e che era diventato realtà il 4 settembre 2020, primo anno della pandemia Covid: tutto questo era stato possibile grazie agli amici della scuola di Teologia, che aveva frequentato dopo il lavoro, e ai compagni di corso tra cui Aldo Solimbergo, presidente del Lions Club Treviso Sile. La “scalata” che aveva percorso l’inossidabile Davide, aveva compreso Treviso, Misurina e Rifugio Auronzo in macchina, successivamente la strada bianca dal rifugio Auronzo al Rifugio Lavaredo e da lì la salita, molto ripida (150 metri di dislivello) fino alla Forcella Lavaredo.

Ad accompagnare l’impresa dell’allora 44enne di Trevignano, avevano preso parte anche partecipanti del Lions Club Treviso Europa, Lions Club Noale, Treviso Finestra sulle Dolomiti, Cai di Domegge di Cadore, amici di Davide, escursionisti delle Poste di Treviso, amici del Consiglio regionale del Veneto e appassionati, per un totale di una cinquantina di persone. Anche i sindaci di Treviso Mario Conte e di Trevignano Ruggero Feltrin (adesso è Davide Bonesso, ndr) avevano voluto sostenere il sogno di Davide e avevano partecipato alla sua impresa.

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