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Electrolux, incubo nuovi esuberi: «Colpiti gli impiegati di produzione»

Giovedì 30 novembre il vertice tra l'azienda e il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm. Confermati gli investimenti per lo stabilimento di Susegana. Il piano annunciato prevede, a livello globale, circa tremila esuberi

C'era grande attesa per l'incontro tenutosi giovedì 30 novembre tra Electrolux e il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm. La direzione aziendale ha illustrato la situazione del mercato europeo che conferma ancora un calo che si protrae dal 2022. Brutte notizie dunque all'orizzonte.

Nonostante il gradimento rilevato dai consumatori e ai buoni risultati sul tema dell'impatto ambientale dei siti e dei prodotti, non si intravede ad ora una ripresa significativa prima della fine del 2024. Il budget per il prossimo anno è solo un poco in incremento di volumi rispetto alla prevedibile chiusura del 2023. Vengono comunque confermati gli investimenti importanti soprattutto sui due stabilimenti sui quali si sono fatti importanti accordi per i processi e nuovi prodotti (Solaro e Susegana) e che già nel 2023 hanno visto importanti lavori e implementazioni come previsto in origine. La conseguente strategia della multinazionale, come noto, consiste nella riduzione dei costi e della complessità, nella focalizzazione degli investimenti sulle architetture di prodotto e sui marchi maggiormente profittevoli, nella prosecuzione di sviluppo di nuovi prodotti. Il piano annunciato, che prevede circa 3mila esuberi a livello globale, avrà una ricaduta anche sull’Italia non ancora quantificabile. In ogni caso i nuovi esuberi derivanti dal piano globale si concentreranno per l’Italia sul personale indiretto di produzione, quindi prevalentemente sugli impiegati, giacché autonomi piani di riorganizzazione sulle fabbriche erano già stati lanciati negli stabilimenti nel corso del 2023 per fronteggiare i cali di produzione. Di conseguenza i nuovi esuberi fra gli indiretti si sommeranno a quelli residui dei piani precedenti, quantificati da Electrolux in 240 lavoratori. Electrolux ha anche dichiarato la volontà di non ricorrere a licenziamenti forzosi, ma di concordare col sindacato strumenti non traumatici di gestione delle eccedenze.

Il commento

In una nota sindacale congiunta, diffusa al termine dell'incontro, i sindacati concludono: «Abbiamo apprezzato questa disponibilità di principio, ma abbiamo denunciato la cattiva gestione degli accordi negli stabilimenti, a causa di un atteggiamento aziendale unilaterale e sordo alle difficoltà dei lavoratori. Di conseguenza abbiamo chiesto di definire a livello nazionale meccanismi di confronto locali ricorrenti e trasparenti, nonché di adeguare i loro comportamenti pratici alle enunciazioni teoriche. I miglioramenti delle postazioni, l’inserimento di lavoratori sulle linee, l’applicazione di automazione e di cadenzatori previsti dagli accordi, la creazione di postazioni idonee per i lavoratori con ridotte capacità lavorative, l’adeguamento degli impianti, l’utilizzo equo degli ammortizzatori sociali, il conteggio corretto delle uscite secondo gli accordi anche nel personale impiegatizio sono questioni che poniamo alla multinazionale e che esigono una risposta. È in programma per gennaio 2024 un ulteriore incontro nel quale Electrolux dovrà dare i numeri delle ricadute nel nostro Paese, delle eccedenze dichiarate a livello mondiale che sono state quantificate in 3mila lavoratori e lavoratrici. La sfida della sostenibilità deve avere non solo il tema del costo del prodotto, ma anche quella della sostenibilità sociale e del massimo consenso possibile».

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