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Parcheggio a pagamento al Ca’ Foncello, il no della CGIL trevigiana

Sulla questione intervengono il segretario provinciale Mauro Visentin e Paolino Barbiero, già numero uno dello Spi trevigiano. Al sindacato è arrivato l’allarme dell’utenza, in particolare di quella anziana

«Sembrano cifre ridotte ma contribuiscono a gravare sui bilanci delle famiglie già così provate dal caro vita, e in particolare su coloro che vivono situazioni di difficoltà, se si pensa solo a quei familiari che devono per necessità prestare assistenza continuativa a degenti del nosocomio». Questa la valutazione del segretario generale della CGIL di Treviso Mauro Visentin che raccoglie diverse sollecitazioni arrivate dagli iscritti al quadrato rosso in relazione alla decisione della Usl relativa al parcheggio dell'ospedale di Treviso. «L’applicazione di tariffe per la sosta al Ca’ Foncello di Treviso rappresenta un pessimo "regalo" per i trevigiani, frutto del project financing che ha portato alla realizzazione della cittadella della salute, che per di più si aggiunge al quadro di una congiuntura economica difficoltosa per le tasche dei cittadini, in particolare per quelle di lavoratori e pensionati, ovvero coloro che non possono rivedere e ritoccare i propri redditi a seconda dell’innalzamento di prezzi per bene e servizi». 

«Chi si reca all’ospedale di Treviso non lo fa certo per svago o per scelta ma per necessità di cura - precisa il segretario generale della CGIL provinciale - sono cittadini che già contribuiscono con tasse e ticket alla nostra sanità e che ora si vedono anche costretti a pagare, seppur pochi euro, per usufruire del servizio sanitario pubblico. Le tre ore a tariffa ridotta chieste dall’ULSS 2 non rappresentano una risposta. La preoccupazione va a chi ha l’esigenza di accedere frequentemente al nosocomio e magari anche di restarci per più ore per terapie e per assistenza a familiari. Ma anche la durata di un accesso al pronto soccorso comporta tempi lunghi e implicherebbe così una spesa aggiuntiva. E sappiamo bene che l’utenza di ospedale e pronto soccorso è per la maggior parte anziana». 

«Infatti, in particolare, sono i pensionati i più allarmati essendo i primi utenti della struttura - sottolinea Paolino Barbiero, già segretario dello SPI CGIL di Treviso - le  pensioni restano immutate mentre prezzi, affitti e anche tariffe del trasporto pubblico subiscono rincari, così gli anziani si troveranno a dover aprire il portafogli anche per poter parcheggiare nei pressi del Ca’ Foncello». «Chiediamo all’azienda sanitaria di trovare con il concessionario privato un accordo diverso - concludono i sindacalisti - a tutela dell’utenza e della cittadinanza».

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