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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Vinitaly, Zaia: «Il Prosek non è un vino, chiederemo i danni»

Martedì 12 aprile il presidente della Regione è intervenuto a Vinitaly, ospite del padiglione Coldiretti. «Prosek crea solo confusione nel mercato dei vini italiani e veneti, ma soprattutto nel consumatore»

«Prosek, questo nome è nostro. C’è una riserva del nome con un decreto del 2009 che firmai quand’ero Ministro, riconosciuto dall’Europa, e c’è il pronunciamento dell’Unesco che, nel 2019, ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità le Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene. Ma c’è pure una motivazione storica: le prime citazioni del nome “Prosecco”, con riferimento al vino, risalgono infatti al XIV secolo, ed esiste una cartina geografica storica in cui la città di Prosecco, situata poco a occidente di Trieste, è denominata Proseck, in ragione dell’assoggettamento, in quel periodo storico, dell’area al dominio asburgico».

Martedì 12 aprile Luca Zaia lancia un nuovo attacco al Prosek croato insieme al presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. Dal Vinitaly 2022 il Governatore aggiunge: «Questo non è il nostro Prosecco, ma è un prodotto che crea solamente confusione nel mercato dei vini italiani e veneti, ma soprattutto nel consumatore - conclude il Governatore -. Dobbiamo andare all’attacco contro la menzione speciale del Prosek chiedendo i danni. Rovesciamo la visione e facciamo togliere quel nome ingannevole dalle etichette croate».

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