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Commemorato l’80° anniversario dell’eccidio dei 12 carabinieri caduti a “Malga Bala”

A Refrontolo la cerimonia per ricordare il carabiniere Domenico Dal Vecchio, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Civile, al quale in data 25 agosto 2021 è stata anche intitolata la stazione dei carabinieri di Pieve di Soligo

Nel pomeriggio del 26 marzo, presso il cimitero di Refrontolo, ha avuto luogo la cerimonia commemorativa dell’80° anniversario dell’eccidio dei 12 Carabinieri caduti a “Malga Bala” (Slovenia) il 25 marzo 1944, poiché li è sepolto uno dei dodici martiri dell’Arma, il Carabiniere Domenico Dal Vecchio, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Civile, al quale in data 25 agosto 2021 è stata anche intitolata la Stazione Carabinieri di Pieve di Soligo.

Alla presenza di un picchetto armato dell’Arma dei Carabinieri e di due militari in Grande Uniforme, posizionati ai lati della tomba, il Comandante Provinciale – Colonnello Massimo Ribaudo, la Signora Francesca Dal Vecchio – nipote della Medaglia d’Oro, il Sindaco di Refrontolo – Mauro Canal e l’Assessore Mauro Finotto in rappresentanza del Sindaco di Pieve di Soligo, hanno deposto una composizione floreale ai piedi del sepolcro.

Dopodiché è seguito un momento di raccoglimento sulle note del silenzio suonato da un trombettiere. Era il 23 marzo 1944 quando due militari dell’Arma del Distaccamento fisso a protezione della centrale idroelettrica di Bretto di Sotto furono aggrediti sulla strada del ritorno da due partigiani, mentre altri circondarono la caserma, irrompendo all’interno armi in pugno. I 12 carabinieri ivi presenti vennero catturati e costretti a portare a spalla tutto il materiale trafugato dal presidio. Si incamminarono lungo un percorso boscoso in salita, per giungere nella distante Malga Bala.

Il tragitto fu intervallato da rare soste, di cui l’ultima la sera del 24 marzo, presso una stalla dell’altipiano di Logje (853 m s.l.m.), all’interno della quale venne loro somministrato un minestrone con l’aggiunta di soda caustica, che provocò immani sofferenze. La mattina successiva i prigionieri percorsero l’ultimo tratto di strada che li separava dal luogo dell'eccidio, un casolare sito su un pianoro, Malga Bala, dove i 12 Carabinieri vennero barbaramente trucidati.

Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, nella celebrazione avvenuta il 25 marzo 2024 a Tarvisio, ha ricordato come: «Malga Bala è un presidio della memoria, dove raccogliere il sentimento di quanti riconoscono quei drammatici avvenimenti come parte integrante della nostra storia nazionale e che deve essere spiegata alle nuove generazioni. In questi territori - crocevia di cultura italiana, austriaca e slovena - le nuove generazioni stanno sviluppando un comune senso di appartenenza in una regione che trova nell’ampio spettro di presenze, etnie, lingue, storie, culture, tradizioni, la sua preziosa e feconda peculiarità. Questa è anche l’Italia proiettata in Europa, nella prospettiva di una pace duratura e di una convivenza sicura».

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