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Attualità Sant'Antonino / Piazzale dell'Ospedale

Ulss 2, presentato lo studio sul recupero dei pazienti sopravvissuti a malore

Il dottor Paolo Zanatta dell'ospedale Ca' Foncello ha presentato a Venezia, mercoledì 10 gennaio, il progetto regionale: "Ottimizzazione della prognosi precoce del paziente in coma post arresto cardiaco". «Fondamentale il lavoro di squadra»

Il dottor Paolo Zanatta, direttore del Dipartimento di Pronto Soccorso, Anestesia e Terapie Intensive dell'ospedale di Treviso, ha tracciato mercoledì 10 gennaio un bilancio dell’importante giornata di studi che si è svolta a Venezia poco prima di Natale, dal titolo "Ottimizzazione della prognosi precoce del paziente in coma post arresto cardiaco", finalizzata alla presentazione dei risultati di uno studio multicentrico di rete regionale su questo tema.

Lo studio in questione, risultato vincitore di un bando di ricerca sanitaria finalizzata regionale nel 2017, ha coinvolto quasi 200 pazienti delle Terapie Intensive di diversi ospedali Hub e Spoke del Veneto oltre ad alcuni reparti di Neurologia, alla Cardiologia di Treviso e a varie unità di Neuroriabilitazione della nostra Regione che accolgono i pazienti sopravvissuti alla fase acuta post arresto cardiaco. Il Coordinamento amministrativo del progetto è affidato all’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona. La novità rilevante dello studio è l'identificazione dei fattori prognostici precoci, clinici e strumentali, non solo della sopravvivenza, come studiato fino ad ora, ma anche di un buon recupero funzionale dopo un arresto cardiaco. Queste informazioni sono state condivise durante il convegno di Venezia con gli attori principali coinvolti nella gestione dell’arresto cardiaco: medici dell’emergenza, cardiologi, intensivisti, neurologi e fisiatri che hanno permesso la realizzazione di una rete virtuosa nella nostra Regione. Le evidenze dello studio coordinato dal dottor Zanatta forniscono le basi per una maggior collaborazione tra gli specialisti che seguono la fase acuta e coloro che seguono la fase riabilitativa del paziente, permettendo una maggior condivisione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, a beneficio della salute del cittadino.

convegno paziente in coma post arresto cardiaco-2

Il commento

«Il progetto - conclude il dottor Zanatta - nasce dalla necessità di identificare molto precocemente, nelle prime giornate dopo un arresto cardiaco, i pazienti che potranno avere un buon recupero in termini di funzioni motorie e cognitive, tale da permettere il reintegro nell’ambiente sociale ed eventualmente lavorativo. Questo consentirebbe di rivoluzionare i percorsi assistenziali, con un notevole miglioramento dell’efficienza delle cure e della spesa sanitaria». 

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