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Vendemmia, scattano controlli straordinari: «Stop alle zone grigie»

I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro stanno monitorando con forte attenzione il settore delle cooperative specializzate nella raccolta. L'obiettivo è quello di mettere un freno a lavoro nero e illegalità

Un giro di vite su lavoratori in nero, sfruttati e irregolari impiegati nella vendemmia nel territorio della Marca. Saranno fitti e ficcanti i controlli che sono già stati avviati dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Treviso in tutto il territorio della provincia. Sotto la lente d'ingrandimento finiranno soprattutto le cooperative esterne di cui sempre più spesso le aziende vitivinicole si servono per la raccolta dei tralci che non può essere meccanizzata e deve essere svolta necessariamente a mano. «L'obiettivo è combattere le zone grigie di questo settore»: dicono dal comando di via Cornarotta. Alcune cooperative che ingaggiano i braccianti nascono appositamente per entrare in questo ricco business.

Nei primi giorni di settembre due aziende trevigiane sono state sanzionate con multe per 47 mila euro e conseguente sospensione delle attività. Il blitz dei carabinieri era avvenuto ad Aviano, nel pordenonese, in un campo agricolo dove erano in corso dei lavori anche con l'utilizzo dei mezzi agricoli. All'arrivo delle forze dell'ordine i lavoratori sono subito fuggiti nei campi. Le persone che sono scappate sono state rintracciate e dai primi accertamenti erano prive di contratto di lavoro regolare. Uno di loro era sprovvisto di documenti e non aveva i requisiti necessari per la permanenza sul territorio nazionale. Dopodiché la stazione dell’arma di Aviano, insieme al nucleo ispettorato del lavoro di Pordenone, sono riusciti a risalire al titolare di una ditta agricola con sede in provincia di Treviso di nazionalità indiana. I lavori nel campo agricolo erano stati commissionati, attraverso un contratto di subappalto, da un’ulteriore azienda agricola gestita da italiani con sede sempre nel trevigiano. I controlli nel frattempo sono proseguiti e dalle ispezioni è emerso che le aziende avevano compiuto diverse violazioni in materia di lavoro, salute e sicurezza e nell’ambito degli appalti. Il contratto di subappalto è stato ritenuto privo dei requisiti previsti dalla normativa vigente dato che sono state riscontrate irregolarità nella gestione del rapporto di lavoro. Le attività sono state sospese ed è scattata una multa di 47mila euro nei confronti delle due aziende venete.

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