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Cronaca Castello di Godego

Denunciato per un prestito non restituito, sindaco trevigiano nell'occhio del ciclone

La vicenda riguarda Diego Parisotto, primo cittadino di castello di Godego, che avrebbe ricevuto 2mila e cinquecento euro da un cittadino senza restuirli.«Ma io - dice - sono stato diffamato. Pronto a presentare querele»

«Sono stato diffamato e sono pronto a querelare». Passa al contrattacco il sindaco di Castello di Godego Diego Parisotto, al centro di un "scandalo" relativo ad un prestito di 2mila e trecento euro, denaro chiesto ad un suo concittadino a gennaio e mai più restituito. In paese, da un paio di giorni, non si parla d'altro. Parisotto è sindaco da neppure un anno e alle ultime elezioni ha ottenuto, alla testa della lista "Progetto Godego" una vittoria schiacciante (ha ottenuto il 74,78%) sul rivale Pier Antonio Nicoletti. Ed è proprio sull'opposizione che cadono gli strali del primo cittadino: «Stanno facendo una campagna denigratoria e per la quale ho già dato mandato al mio avvocato. Spero di essere sentito presto dalle forze dell'ordine, io di questa vicenda non so nulla».

Ma il godighese in questione, che avrebbe fatto il "prestito" al sindaco per quanto non fosse in condizioni economiche floride, ha presentato ai carabinieri una denuncia per appropriazione indebita. E, stando alle voci raccolte proprio dall'opposizione di "Godega Viva" - la lista di Nicoletti - non sarebbe il solo a vantare un credito personale nei confronti del primo cittadino.

La vicenda racconterebbe di un accordo preso lo scorso gennaio quando Parosotto avrebbe contattato il concittadino per richiedergli aiuto attraverso un prestito di mille euro poi aumentati a duemila e cinquecento. L'uomo avrebbe accettato di buon grado, soprattutto in virtù del ruolo istituzionale ricoperto da Parisotto che avrebbe garantito di restituire i soldi entro due giorni. Ma secondo quanto sarebbe riportato nella querela il sindaco, che avrebbe giustificato la richiesta della somma come necessaria per poter accedere a un finanziamento di una cifra ben maggiore, non l'avrebbe più restituita malgrado i colloqui sia telefonici che personali nei quali la massima carica cittadina avrebbe assicurato sulla riconsegna.

Il caso, che sarebbe confermato da Nicoletti e da un agente della Polizia Locale, con cui il cittadino esasperato si era confidato, non sarebbe però il solo. L'opposizione sostiene che la notizia, che ha fatto il giro di Castello di Godego, avrebbe spinto altre persone a raccontare di fatti del tutto simili.

«Vogliono gettare discredito su di me è sull'amministrazione - spiega Parisotto - mettendo in dubbio le mie qualità morali. Ma io di quei soldi non ne so nulla. E non so neppure chi sia questo cittadino anche se posso avere dei sospetti. Mi auguro di chiarire la vicenda nel più breve tempo possibile ma questa cosa non finisce così».

L'opposizione, da parte sua, va all'attacco. «Parisotto ha disertato la seduta del consiglio comunale del 15 marzo - dicono i consiglieri di minoranza - in cui eravamo intenzionati a interpellare il primo cittadino sulla questione. Ma il sindaco ha disertato la seduta. Riteniamo che la vera, grave, responsabilità politica e morale di quanto potrebbe eventualmente emergere sia da addebitare a tutti coloro che vivendo da sei anni l'esperienza amministrativa accanto a Parisotto non possono non sapere di eventuali situazioni critiche, divenendo ancora più vergognosamente responsabili e inadatti a rivestire ruoli di amministratori pubblici e gestire il bene comune».

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