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Cronaca Cessalto / Via Palu', 17

Tragedia in cantina, operaio 43enne muore asfissiato in una cisterna

Incidente sul lavoro alle 11.30 circa di oggi, 14 dicembre, a Cessalto, alla "Corvezzo" via Palù. A perdere la vita Dritan Mecaj, lascia moglie e un figlio di 11 anni. Intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco, medico e infermieri del Suem 118 e gli ispettori del nucleo Spisal dell'Ulss 2

Tragedia del lavoro nella tarda mattinata di oggi, mercoledì 14 dicembre, poco dopo le 11.30, a Cessalto all'interno dell'azienda vitivinicola Corvezzo. Secondo una prima ricostruzione un operaio albanese di 43 anni, residente nella zona, Dritan Mecaj, è rimasto soffocato mentre stava lavorando all'interno di una cisterna in acciaio, in autoclave, utilizzata solitamente per stoccare il vino. Fatali sarebbe stata l'anidride carbonica. Intervenuti sul posto medico e infermieri del Suem 118 che hanno tentato inutilmente di rianimare l'operaio, subito svenuto. Per gli accertamenti del caso sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cessalto e i tecnici del nucleo Spisal dell'Ulss 2. Intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Motta di Livenza. Dritan Mecaj viveva da molti anni in Italia e fin dal 1992 lavorava per la Corvezzo Vinery (il patron Renzo è stato presidente del calcio Treviso), era sposato con una connazionale ed era padre di un bambino di 11 anni. «Siamo rimasti molto colpiti, grande cordoglio per la sua famiglia: era inserito da anni, un grande lavoratore»: ha detto il sindaco di Cessalto, Emanuele Crosato.

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Infortunio mortale sul lavoro, Battain: «Investimenti e controlli per evitare tragedie»

«Anche il settore dell’agricoltura è funestato dalle morti sul lavoro. A nemmeno due settimane dall’ultimo infortunio mortale altro sangue macchia la nostra provincia, questa volta a perdere la vita un lavoratore straniero impiegato in una ditta vitivinicola. Resta ancora inascoltato dalle rappresentanze imprenditoriali e delle Istituzioni il richiamo del Sindacato sul tema sicurezza nei luoghi di lavoro: bisogna fare molto di più per evitare che accadano queste tragedie e per abbassare drasticamente i numeri degli infortuni che hanno registrato un’impennata in particolare proprio in questo anno». Con grande disappunto commenta così Rosita Battain, segretaria generale Flai Cgil di Treviso, l’incidente sul lavoro verificatosi oggi, mercoledì 14 dicembre, in un’azienda di Cessalto e che ha visto vittima un 43enne straniero. «Esulando dalla tragedia odierna, le cui cause e responsabilità saranno prese in esame e verificate dai soggetti competenti, in generale servono interventi significativi in termini di adozione di dispositivi di sicurezza, di applicazione dei protocolli di prevenzione dai rischi, di formazione - sottolinea la segretaria generale della FLAI CGIL -, anche impegnando in prima linea l’ente bilaterale nell’erogazione di risorse ad hoc. Alla pari, anche le Istituzioni sono chiamate a vigilare attraverso gli enti preposti perché vengano rispettate le norme in materia di sicurezza e salute. L’agricoltura - aggiunge Rosita Battain - impiega molta forza lavoro migrante, specialmente stagionale. Per questi lavoratori è indispensabile aprire una profonda riflessione perché abbiano tutti gli strumenti conoscitivi, culturali e di competenze, sulla sicurezza. Già a rischio sfruttamento e caporalato, non vogliamo diventino carne da macello nelle nostre imprese. Ai capitani d’impresa che si vantano di qualità del prodotto, chiediamo e rivendichiamo qualità del lavoro che a quel prodotto sta dietro: sicurezza, stabilità, dignità, professionalità».

Infortunio mortale, Paglini: «Va istituito il reato di omicidio sul lavoro»

«Una fine d’anno segnata da una lunga scia di morte. Quanti morti dovremo ancora contare prima che questo Paese cambi e metta al primo posto l’impegno ad azzerare i decessi e gli infortuni sul lavoro?». Se lo chiede il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, avvenuto oggi, mercoledì 14 dicembre, a Cessalto.

«Un altro padre di famiglia uscito di casa per andare a lavorare non farà più ritorno a casa - prosegue Paglini -: questa è una strage che non può più essere tollerata: non solo va messo in campo un impegno straordinario da parte di tutti i soggetti convolti nelle procedure che devono garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma va anche istituito il reato di omicidio sul lavoro così come è stato istituito quello per omicidio stradale».

«Va data subito applicazione - conclude Paglini - al protocollo per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro siglato appena qualche giorno fa con la Ulss 2, e vanno potenziati gli organici dello Spisal e di tutti gli enti preposti alla vigilanza».

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