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Cantieri edili e vigneti del prosecco: ancora poca sicurezza e lavoro nero

Controlli dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Treviso e dell'Ispettorato in 22 aziende tra cui anche alcune impegnate nel settore del commercio. Inflitte sanzioni per 250mila euro

Operai costretti a lavorare in condizioni di scarsa sicurezza o peggio ancora "in nero", senza nessun regolare contratto. E' lo spaccato che emerge ogni qual volta i carabinieri del Nil, il nucleo ispettorato del lavoro di Treviso, i militari del comando provinciale e i tecnici dell'ispettorato territoriale del lavoro, svolgono un controllo sui luoghi di lavoro più a rischio e in cui spesso si registrano irregolarità. Nei giorni scorsi a finire nella rete sono state 22 aziende che operano nel campo dell'edilizia, dell’agricoltura e del commercio, selezionate dopo accertamenti preventivi da parte dei carabinieri delle Compagnie dell'Arma presenti nella Marca. In tutto sono stati scoperti 9 lavoratori impiegati “in nero”, di cui 6 nel settore agricolo e 3 nel commercio, con conseguente sospensione delle attività imprenditoriali coinvolte.

I controlli riguardanti il rispetto delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno portato alla sospensione di 2 attività nel settore dell’edilizia. In un cantiere di Vedelago è stata sospesa l’attività imprenditoriale di un’azienda che stava impiegando degli operai in quota senza aver provveduto a predisporre il ponteggio in modo tale da evitare le cadute verso il vuoto. Si è proceduto a sospendere l’attività di un’altra azienda che stava operando in un cantiere di Giavera del Montello: in particolare una ditta di elettricisti si trovava al lavoro senza adeguati sistemi di protezione individuale contro le cadute dall’alto e senza aver redatto il previso Piano Operativo di Sicurezza.

In agricoltura, durante le ultime giornate della vendemmia, sono state sospese 3 aziende di Valdobbiadene, 2 delle quali per aver impiegato complessivamente sei lavoratori italiani “in nero” ed una terza per non aver provveduto a redigere il documento di Valutazione dei rischi. Infine, all’interno di due aziende di Cappella Maggiore dove si effettua il taglio e la lavorazione del legname, sono stati sorpresi 3 lavoratori, 2 dei quali extracomunitari, che operavano “in nero”, senza nessuna tutela assicurativa e previdenziale.

"I molteplici controlli, volti al rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro" si legge in un comunicato del Nil "hanno permesso di riscontrare la presenza di numerose violazioni, tra le quali la mancata nomina del medico competente, l’omessa formazione dei lavoratori ed il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Nel complesso, i controlli effettuati hanno permesso di riscontrare numerose violazioni, a seguito delle quali sono state irrogate sanzioni complessive per circa 250.000 euro".

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