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Cronaca Giavera del Montello

Indagano su eventi di degustazione, aggrediti due inviati de "Le Iene"

E' cominciato oggi, 10 novembre, il processo a C.Z. e M.Z, padre e figlio di 68 e 45 anni, accusati di aver percosso e danneggiato l'attrezzatura di Enrico Didoni e Michele Cordaro. Il 9 maggio del 2019 i due giornalisti erano a Giavera del Montello dove avrebbero dovuto realizzare un servizio su presunte inadempienze contrattuali che avrebbero riguardato il 68enne

Avevano ricevuto la "visita" a sopresa di due inviati del programma Mediaset "Le Iene", che volevano sentire quale fosse la versione che veniva data su numerose segnalazioni riguardanti eventi, per lo più di degustazione di vini, in cui si sarebbero verificate alcune presunte inadempienze contrattuali. Ma, una volta svelata la loro identità i due giornalisti sono stati letteralmente aggrediti da due uomini, che gli avrebbero strappato di mano la telecamera, finita in mille pezzi, e colpito  alla nuca una delle due "Iene" con un microfono precedente sottratto.

E' iniziato oggi, 10 novembre, il processo in cui C.Z. e M.Z, padre e figlio, di 68 anni e 45 anni, residenti il primo a Susegana e il secondo a Giavera del Montello, sono accusati di danneggiamento e percosse ai danni di una troupe del programma. Nel corso dell'udienza (in cui i giornalisti, costituitisi come parte civili sono difesi dall'avvocato Giuseppe Antoniazzi) il giudice si è limitato a integrare il capo di imputazione, che originariamente vedeva come parte offesa uno soltanto degli inviati, inserendovi anche il secondo.

La vicenda si era svolta a Giavera il 9 maggio del 2019. Nel pomeriggio di quella giornata Enrico Maria Didoni e Michele Cordaro, questi i nomi dei due operatori dell'informazione televisiva, si erano recati presso una trattoria per una intervista a C.Z., che avrebbe dovuto dare la propria versione dei fatti su delle presunte attività, connesse alla degustazioni di alcolici, in cui si sarebbero verificate delle presunte inadempienze contrattuali. Didoni e Cordaro non hanno però svelato la loro reale identità fino quando C.Z, alla domanda su cosa ne pensasse se gli fosse stato richiesto un evento e poi non fosse stato saldato il dovuto. Quando il 68enne ha risposto che "bisognava pagare", Didoni avrebbe fatto uscire da uno zaino una telecamere accendendola mentre Cordaro si sarebbe aperto l'impermeabile a avrebbe impugnato il microfono.

C.Z. avrebbe allora chiamato il figlio, che si trovava in un ufficio che stava dietro al ristorante, ed insieme si sarebbero letteralmente gettati contro i giornalisti, chiudendo la porta dietro di loro e tendendoli segregati. La colluttazione, secondo la denuncia sporta dalle due "Iene", sarebbe durata circa 15 minuti, durante i quali, per quanto la troupe abbia chiesto di uscire dalla stanza in cui era stata rinchiusa e abbia anche tentato ripetutamente di chiamare i carabinieri, la telecamera sarebbe stata presa e fatta pezzi, con le schede di memoria (dove erano non solo erano conservate le immagini dell'aggressione ma anche le testimonianze delle persone che avevano avuto delle disavventure con C.Z.) che risultavano tolte e scomparse.

Alla fine della bagarre (il servizio sull'organizzatore di degustazioni non è peraltro mai andato in onda), sono arrivati i militari dell'Arma e i due inviati si sono riappropriati del microfono, che sarebbe stato prima dato in testa a uno degli giornalisti.

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