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Cronaca

Maltempo, prime valutazioni dei danni, ancora critica per il Livenza

Ovunque richieste, le squadre della Protezione Civile sono intervenute con 21 gruppi locali per un totale di circa 200 soccorritori in Veneto

VENEZIA — Continua con la massima attenzione di tutte le strutture regionali e locali preposte il monitoraggio della situazione del maltempo che da un paio di giorni ha interessato, con fenomeni intensi e preoccupazioni per le condizioni di vari corsi d’acqua, pressoché tutto il territorio. “Anche in questo caso, pur se con conseguenze fortunatamente minori rispetto ai tragici eventi degli anni passati – sottolinea il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia – abbiamo dovuto fronteggiare una situazione di emergenza e dei cittadini hanno subito danni e disagi. Non saranno lasciati soli. Purtroppo abbiamo sviluppato una consolidata esperienza operativa in questi casi, per cui invito fin da subito i Sindaci, che ringrazio per il grande lavoro fatto sui loro territori, a raccogliere le segnalazioni dei danni e a trasmettercele per poter valutare in fretta ma con precisione le iniziative da prendere”.

Zaia sottolinea anche “l’ennesima risposta efficace del nostro sistema di Protezione Civile e dei volontari, che fin dalle prime ore, e ancora adesso, hanno fatto tutto il possibile sul campo”. “Bene – secondo Zaia – anche il sistema previsionale e di allarme, che è stato puntuale e preciso, cosa che purtroppo non è stata in altre regioni italiane colpite da calamità”. Ovunque richieste, le squadre della Protezione Civile sono intervenute con 21 gruppi locali per un totale di circa 200 soccorritori. In queste ore la Protezione Civile Regionale ha stilato una prima relazione sull’accaduto. L’evento di questi giorni dal punto di vista pluviometrico è cominciato nelle prime ore di mercoledì 5/11 e si è concluso nella notte tra il 6 e 7/11. Nella giornata di oggi 7/11 le precipitazioni sono intermittenti e con quantitativi non particolarmente significativi. 

CIMADOLMO Il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, sta effettuando dei sopralluoghi nelle zone maggiormente colpite dal maltempo, in particolare lungo l'asse del Piave. La prima visita l'ha effettuata nei pressi del ponte sul fiume Piave a Cimadolmo. Nella zona, il grande afflusso di acqua ha eroso parte degli argini, in particolare alcune zone di vigneto. La Provincia continua a tenere monitorata la situazione e lo farà giorno e notte, in attesa che, come previsto, me condizioni migliorino nelle prossime ore. La stabilità del ponte sul Piave e la viabilità di conseguenza non sono minimamente a rischio “Dico solo una cosa, viste le dichiarazioni di questi giorni: caro Renzi, che tanto stai tagliando agli enti locali, mettiti una mano sul cuore perchè i fondi noi li vogliamo soltanto per continuare a mettere in sicurezza il territorio e affrontare le situazioni di emergenza come queste” ha detto Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso.

PONTE DI PIAVE Con il livello del fiume (a Busche) a 1200 mc/secondo e con la marea che ha cominciato a far ricevere acqua nell'Adriatico, Ponte di Piave può concedersi una breve tregua alle tre-giorni di allarme per il maltempo e l'innalzamento del Piave. Dopo il tour-de-force di riunioni e operatività sul campo, il sindaco Paola Roma traccia un primo bilancio sugli eventi: «Abbiamo allertato tutte le famiglie della golena, circa una sessantina, e fatto evacuare chi si trovava in situazioni di maggiore rischio, facendoli ospitare da parenti e dalle strutture del territorio, come la parrocchia e la casa di riposo, a cui va il ringraziamento dell'Amministrazione comunale. Quella vissuta in questi ultimi giorni è una emergenza con cui gli abitanti della zona sanno di dover convivere, ma è necessario fare di tutto per mettere in sicurezza loro e anche chi abita al di fuori degli argini. Per questo spero che il progetto presentato dal Genio Civile, ed ora in Regione, per migliorare la capacità "ricettiva" dell'alveo del Piave possa essere sostenuto: non solo, occorre anche lavorare per un rinforzo degli argini, rimasti senza manutenzione dal lontano 1966, anno della terribile grande alluvione che colpì anche queste zone». Sul fronte della gestione delle operazioni, il sindaco ringrazia quanti si sono dati da fare, attivandosi immediatamente: «Volontari, Protezione Civile, dipendenti comunali, colleghi sindaco e la Provincia di Treviso. Tutti hanno risposto all'appello per garantire una risposta a chi era in difficoltà. Resta ora da capire chi avrebbe potuto fare di più per evitare l'improvviso innalzamento del fiume e per questo chiederò un incontro con i responsabili dell'Enel». Dopo un periodo di calma, da martedì è prevista una nuova ondata di maltempo e a Ponte di Piave non verrà abbassata la guardia: «Il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) per le emergenze resterà aperto anche in questa notte e fino a che non verranno aperte le chiaviche: non vogliamo avere sorprese», ha concluso Roma.

Le zone più colpite sono:

  • nel Bellunese lo Zoldano, il Basso Agordino e il Feltrino con quantitativi medi di 180 mm il 5/11 e 100 mm il 6/11, e quantitativi massimi di 350 mm il 5/11 e 180 mm il 6/11
  • nel Vicentino il bacino del Posina e Alto Astico con quantitativi medi di 180 mm il 5/11 e 90 mm il 6/11 e quantitativi massimi di  280 mm il 5/11 e 130 mm il 6/11

Dal punto di vista idrometrico:

  • il colmo di piena del fiume Adige è transitato per Verona nelle prime ore di oggi 7/11 e si prevede il transito per Boara Pisani tra le serata di oggi e le prime ore dell’8 novembre
  • il colmo di piena del fiume Brenta è transitato a Bassano nelle prime ore di oggi  e si prevede il transito per Curtarolo nelle ore centrali della giornata.
  • il colmo del fiume Piave è transitato a metà giornata di oggi per Ponte di Piave e si prevede il passaggio per San Donà nel pomeriggio di oggi con una lunga fase di stanca
  • nel territorio veneto il Livenza è ancora in fase di crescita e si prevede in crescita almeno per tutta la giornata di oggi (e probabilmente parte del giorno 8/11)
  • dalla giornata di domani 8/11 è previsto il passaggio della piena del f. Po in ambito regionale.

Inoltre, il giorno 5/11 è giunta la segnalazione di una frana occorsa nel Comune di Vittorio Veneto, nella zona della Val Lapisina all'altezza della frazione di San Floriano, che ha interessato sia la S.S. 51 di Alemagna che la linea ferroviaria, provocandone la temporanea chiusura. Nel medesimo comune sono stati comunicati inoltre livelli sostenuti nel torrente Meschio e allagamenti a scantinati. Il giorno 6/11 sono state comunicate frane nella provincia di Belluno, una in Val Modolo nel Comune di Feltre, staccatasi dal versante del monte Tomatico in loc. Villaga che ha consigliato lo sgombero precauzionale di n. 22 persone poi rientrate nelle loro abitazioni a seguito delle verifiche eseguite, l’altra in Comune di Cibiana di Cadore in loc Masarè.

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